· La domanda di Giovanni Battista (18/20)
Giovanni era in prigione (3:20) ma aveva reso testimonianza che
Gesù era “l’Agnello di Dio”. Aveva
annunciato al popolo che Egli era il Messia, ma Questi lo aveva lasciato in
prigione, non aveva speso una parola in sua difesa, non lo visitava in carcere
e non gli faceva pervenire nessun messaggio di conforto.
Possiamo ben capire quale prova, questo santo uomo di Dio, era
chiamato a sostenere.
Giovanni era il messaggero, il precursore di cui le Scritture
parlavano (Ml 3:1) ed ora sembrava che Colui del quale aveva proclamato la
grandezza si fosse dimenticato di lui. Il suo spirito cerca qualche prova più
positiva ma la sua fede brilla allorché si rimette ad una sola parola di Colui
che compie opere così grandi e potenti.
·
La risposta del Signore (21)
È da rimarcare la saggezza con la quale il Signore risponde alla
domanda del Suo servitore: ”in quella
stessa ora, Gesù guarì … ” (21).
Questi miracoli dimostravano la potenza di Dio in grazia nel
servizio che il Signore compiva nella persona del Messia in favore dei poveri.
Una testimonianza più grande di quella che Giovanni aveva reso e che avrebbe
dato le prove della gloria divina di Colui del quale era stato il precursore.
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Andate a riferire (22)
Il Signore dà ai discepoli
di Giovanni due prove della gloria del Suo ministerio: quella in opere,
attraverso i miracoli e quella in parole, attraverso le Scritture citando Isaia
35:5/6.
È toccante l’ultima espressione: “il vangelo è annunciato ai poveri”. Al posto di indirizzarsi ai
grandi di questo mondo, l’evangelo era annunciato ai poveri, a coloro che erano
nel bisogno, a coloro che ricevevano la parola
di un Messia rigettato.
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Beato colui che… (23)
Ciò che Giovanni non aveva compreso era che prima che il Messia
prendesse “il suo ventilabro in mano”
(Matteo 3:12) per esercitare il giudizio e stabilire il suo regno, doveva introdurre uno stato di cose nuove, come
risultato della Sua morte e coloro che credevano in Lui dovevano prendere parte
al Suo rigettamento e portarne le inevitabili conseguenze, ma proclamava beato
colui che non fosse caduto nell’incredulità a Suo riguardo.
§ Quando siamo in situazioni
spiacevoli e ci sentiamo scoraggiati mandiamoGli a dire: “Signore, sei tu?” ed
Egli ci risponderà in maniera da riscaldare il nostro cuore e farci riprendere
fiducia in Lui.
D.C.