I discepoli di Emmaus
sono arrivati a Gerusalemme, sanno bene dove andare (33) e cosa raccontare:
come il Signore si era loro manifestato (35).
·
Pace a voi!
Non hanno ancora finito
di parlare che il Signore si presenta in mezzo a loro salutandoli con un parole
abituali: “pace a voi” (36 – 1 Sa
25:6), parole che assumono un valore particolare nella bocca del Signore della
pace (2 Te 3:16), Egli che aveva fatto “la
pace mediante il sangue della sua croce” (Cl 1:20), Lui che “è la nostra pace” (Ef 2:14) e per mezzo
del quale “abbiamo pace con Dio” (Ro
5:1).
·
Sono proprio io!
Il Signore mostra le
mani ed i piedi, le Sue ferite aperte
per ricordare le sofferenze del Suo amore per loro sulla croce. Mangia in loro
presenza del pesce arrostito (42) prova della Sua risurrezione di cui Pietro
farà menzione davanti a Cornelio (At 10:41).
Avendoli rassicurati
sulla realtà della risurrezione e della presenza personale in mezzo a loro, il
Signore apre le loro menti (45) per comprendere le Scritture.
·
Menti aperte per essere testimoni.
Tutto l’Antico
Testamento rendeva testimonianza al Signore e la prima cosa che i discepoli
dovevano avere ben chiaro era la morte e la risurrezione del Signore sola base
sulla quale si poteva predicare il ravvedimento per il perdono dei peccati.
Paolo scriverà: “se Cristo non è risuscitato, vana è la
vostra fede” e “voi siete ancora nei
vostri peccati” (1 Co 15:17).
I discepoli erano
testimoni della morte e della risurrezione di Cristo (48) e doveva essere
questo il tema principale della loro testimonianza in tutto il mondo partendo
da Gerusalemme (47).
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Bocche aperte per la lode.
I discepoli avrebbero
ricevuto la promessa del Padre (49) lì a Gerusalemme.
Di lì a poco avrebbero
ricevuto lo Spirito Santo e la loro testimonianza sarebbe stata accreditata
dalla Sua potenza.
Poi …, è il momento di
lasciarli! L’ultima menzione di Betania (50), che evoca i ricordi di una casa e
di una famiglia tanto cara al Signore, li benedice ed è assunto al cielo.
L’evangelo di Luca si
conclude con delle “bocche aperte” per adorare il Signore (52) e benedire Dio
(53) davanti a coloro che avevano crocifisso il Signore, ma Dio lo aveva
risuscitato e potevano farlo CON GRANDE GIOIA (52).
Chiediamo
al Signore di darci questa freschezza e
questo zelo per testimoniare di lui davanti a tutti.
D.C.