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lunedì 23 giugno 2014

Dalla croce alla gloria - Luca 24:36/53

I discepoli di Emmaus sono arrivati a Gerusalemme, sanno bene dove andare (33) e cosa raccontare: come il Signore si era loro manifestato (35).

·         Pace a voi!
Non hanno ancora finito di parlare che il Signore si presenta in mezzo a loro salutandoli con un parole abituali: “pace a voi” (36 – 1 Sa 25:6), parole che assumono un valore particolare nella bocca del Signore della pace (2 Te 3:16), Egli che aveva fatto “la pace mediante il sangue della sua croce” (Cl 1:20), Lui che “è la nostra pace” (Ef 2:14) e per mezzo del quale “abbiamo pace con Dio” (Ro 5:1).

·         Sono proprio io!
Il Signore mostra le mani ed i piedi, le Sue ferite aperte per ricordare le sofferenze del Suo amore per loro sulla croce. Mangia in loro presenza del pesce arrostito (42) prova della Sua risurrezione di cui Pietro farà menzione davanti a Cornelio (At 10:41).
Avendoli rassicurati sulla realtà della risurrezione e della presenza personale in mezzo a loro, il Signore apre le loro menti (45) per comprendere le Scritture.

·         Menti aperte per essere testimoni.
Tutto l’Antico Testamento rendeva testimonianza al Signore e la prima cosa che i discepoli dovevano avere ben chiaro era la morte e la risurrezione del Signore sola base sulla quale si poteva predicare il ravvedimento per il perdono dei peccati.
Paolo scriverà: “se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede” e “voi siete ancora nei vostri peccati” (1 Co 15:17).
I discepoli erano testimoni della morte e della risurrezione di Cristo (48) e doveva essere questo il tema principale della loro testimonianza in tutto il mondo partendo da Gerusalemme (47).

·         Bocche aperte per la lode.
I discepoli avrebbero ricevuto la promessa del Padre (49) lì a Gerusalemme.
Di lì a poco avrebbero ricevuto lo Spirito Santo e la loro testimonianza sarebbe stata accreditata dalla Sua potenza.
Poi …, è il momento di lasciarli! L’ultima menzione di Betania (50), che evoca i ricordi di una casa e di una famiglia tanto cara al Signore, li benedice ed è assunto al cielo.
L’evangelo di Luca si conclude con delle “bocche aperte” per adorare il Signore (52) e benedire Dio (53) davanti a coloro che avevano crocifisso il Signore, ma Dio lo aveva risuscitato e potevano farlo CON GRANDE GIOIA (52).

Chiediamo al Signore di darci questa freschezza  e questo zelo per testimoniare di lui davanti a tutti.


D.C.