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Chi potrà trovare la
saggezza? (7:24)
L’Ecclesiaste ha
applicato il suo cuore, a riflettere, a investigare, a cercare la saggezza ed
il perché delle cose (25), ma essa è rimasta lontano da lui (23).
Ha provato a cercare con
insistenza e metodo una persona perfettamente saggia ma questa ricerca fatta
basandosi sulle relazioni umane ed in modo un po’ maschilista a trovare, o a
credere di trovare, poiché solo Dio conosce il cuore, “un uomo su mille” (28). Per noi credenti questa espressione evoca “l’amico che si distingue fra diecimila” (Ca 5:10), il Signore Gesù di cui
Pilato dirà: “ecco l’Uomo!” (Gv
19:5).
Solo alla fine dei
Proverbi il re Lemuel dirà: “una donna
virtuosa chi la troverà?” (31:10) lasciando capire che anche una donna
saggia può essere trovata. Essa è colei che “le supera tutte” (31:29), perché è “un dono del SIGNORE” (19:14).
La ricerca
dell’Ecclesiaste lo ha portato, tuttavia, ad una constatazione di una verità
importante: la creazione di Dio era buona, ma l’uomo ha sciupato tutto con il
peccato (29), stabilendo, così, la piena giustizia di Dio e la responsabilità
dell’uomo.
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Chi è come il saggio?
(cap. 8)
Dopo questa conclusione
saremmo portati a perdere tutte le nostre speranze, ma l’Ecclesiaste ci porta
su una strada diversa, fatta di umiltà e sottomissione, dove la gioia abbonda
perché la si percorre nel timore del Signore e traccia i caratteri dell’uomo
saggio.
G L’umiltà (1)
Egli conosce “la
spiegazione delle cose”: è un peccatore! Ma la saggezza lo porta alla gioia
della conoscenza del perdono.
G La sottomissione (2/4)
Nelle sue vie egli
dimostra piena fiducia nell’autorità divina poiché tutto è nelle mani di Dio.
G L’obbedienza (5/10)
Che produce una vita
armoniosa, che porta l’uomo saggio a
comprendere che ogni situazione ha “un tempo” (5) dopo di che viene il giudizio
ed un apprezzamento con il giusto valore da parte di Dio.
G Conoscenza e timore
(11/14)
Il saggio riconosce che
il male non è nella società, ma nel cuore dell’uomo (11). In un mondo pieno di
male e di ingiustizie sa che “il bene è
per quelli che temono Dio” e “che provano timore in Sua presenza”.
G Gioia (15/17)
Una gioia ricevuta come
un dono di Dio (2:24) dà un valore alle cose della vita quotidiana. È la gioia
nella comunione col Signore (Gv 15:11) e che nessuno potrà toglierci (Gv
16:22).
Caro
lettore, hai realizzato nella tua vita i caratteri dell’uomo saggio?
D.C.