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Un profumo offerto (37/38).
Non sappiamo come questa
donna avesse conosciuto il Signore o quando ne avesse sentito parlare per la
prima volta, ma forse ha udito l’invito fatto dal Signore: “venite a me voi tutti che siete affaticati
ed oppressi” (Mt 11:28). Certo è che la grazia che scaturiva dal Signore
attirava coloro che sentivano il peso del peccato e questa scena mostra la
riconoscenza di un cuore che si attacca al suo Salvatore e gli rende omaggio.
Questa donna avanza con
coraggio senza vergognarsi della sua reputazione, si avvicina dal dietro, in
modo discreto, versa il profumo sui piedi del Signore. Ella è cosciente della
sua indegnità così come delle compassioni del Signore che accetta il suo
omaggio e che le fanno versare abbondanti lacrime. Con la spontaneità dell’amore
asciuga i piedi del Signore coi suoi capelli, baciandoli ed ungendoli con
l’olio.
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Il padrone di casa.
Simone ha invitato il
Signore a casa sua, ora osserva la scena e, ragionando in cuor suo (39), mette
in dubbio il carattere di profeta del Signore che sembra essere incapace di
discernere lo stato morale di questa donna.
Ma le sue riflessione
non sfuggono al Signore (Sl 139:2), che con una delicatezza di cui solo Lui è
capace, gli propone un incontro personale (40). Con una breve parabola (41/43)
lo invita a risolvergli un problema a cui Simone risponde correttamente.
È allora, dopo aver
esercitato la sua coscienza che può dirgli: “vedi questa donna?” (44). Domanda
inutile, certo che Simone la vedeva, ma con l’occhio del fariseo che non
discerne la gloria del Signore ed incosciente della propria indegnità.
Posto davanti alla luce
divina comprende di non aver ottemperato neppure alle più elementari regole
dell’ospitalità mentre la donna era andata al di là della norma.
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Perdono completo.
Il bacio non era stato
una formalità (44), ma l’espressione di un vero amore, le lacrime avevano preso
il posto dell’acqua e l’olio ordinario era stato sostituito con del prezioso
profumo sparso umilmente ai piedi del Signore.
Il Signore non ha
passato sotto silenzio i peccati della donna, ma si indirizza a lei con amore e
comprensione come qualcuno che può annunciarle una liberazione completa: “I tuoi peccati sono perdonati” (48). La
sua fede, rivelata pubblicamente, la salva liberandola dal giusto giudizio di
Dio ed introducendola in una pace alla quale certamente aspirava da tempo.
Cari e
amati nel Signore, sia questo il sentimento di ognuno di noi: che come siamo
stati molto amati, così amiamo il Signore non a parole, ma a fatti ed in verità
(1 Gv 3:18).
D. C.