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mercoledì 18 giugno 2014

18 Giugno

Per fede attraversarono il mar Rosso su terra asciutta, mentre gli Egiziani che tentarono di fare la stessa cosa, furono inghiottiti. Per fede caddero le mura di Gerico dopo che gli Israeliti vi ebbero girato intorno per sette giorni.
Ebrei 11:29-30

La presa di Gerico
(Giosuè 6)

Gerico, nella pianura del Giordano, è certamente una delle città più antiche del mondo. Già ai tempi di Giosuè era una città molto fortificata. Degli scavi effettuati sul luogo dove sorgeva hanno messo in luce che era circondata da una prima muraglia di 2 metri di larghezza e 9 metri di altezza! Una seconda muraglia gli faceva da duplice protezione. Delle case erano costruite su questi bastioni. La città sembrava inespugnabile. Dal racconto della Bibbia, sappiamo in che modo è caduta: sette sacerdoti ne fecero il giro suonando le trombe mentre il popolo gridò al momento stabilito da Dio. E le mura crollarono.
Un giorno una giovane studentessa mi assicurava a questo proposito che un forte rumore poteva far vacillare le più solide mura. Secondo lei, questo era provato scientificamente. L'incredulo che rifiuta di riconoscere la potenza di Dio s'impegna in ogni genere di ragionamento. Le risposi: "Mi piacerebbe convocare tutti gli studenti del mondo, munirli di trombe e metterli ai piedi di una muraglia solida come quella di Gerico. Certamente non vacillerebbero".
Era stata necessaria la potenza di Dio perché il popolo d'Israele passasse il mar Rosso fra due muri d'acqua, come pure quando attraversò il Giordano; qui l'acqua del fiume si era fermata ammassandosi alla destra del popolo. In ogni caso era questione di fede; bisognava credere a ciò che Dio aveva detto.