L’autore dell’epistola ha già
indicato la necessità di un sommo sacerdote (2:17 – 3:1) e riprendendo questo
soggetto fino al capitolo 10 ci mostra il sacerdozio di Cristo nel cielo.
Il sacerdozio di Cristo ci permette di avvicinarsi a Dio, per
essere aiutati nelle difficoltà della vita terrena caratterizzata dalla nostra
debolezza e per offrire una lode degna di Dio. Per entrambe queste cose
riceviamo la stessa esortazione: “accostiamoci
dunque!” (4:16 – 10:22).
·
Che certezza! (14)
Sappiamo che Cristo è dovuto divenire uomo, che è fedele e
misericordioso (2:17/18), che ha compiuto l’opera della redenzione e che è
stabilito Figlio e Sommo Sacerdote sulla Sua casa (3:1). Ma nel nostro passo apprendiamo
che è “passato attraverso i cieli”
per essere alla presenza di Dio.
·
Un sacerdote che simpatizza con
noi! (15)
Ci viene ricordato che il Signore ha conosciuto, nella sua vita
terrena, le sofferenze e le debolezze dell’uomo è per questo che può simpatizzare
con noi. È prezioso sapere che il nostro Signore si rende perfettamente conto
della nostra situazione ed il suo scopo è di distogliere i nostri sguardi dalle
cose terrene per dirigerli verso la Sua persona.
·
Il trono della grazia (16)
Meravigliosa risorsa per il
credente quella di sapere di potersi avvicinare a Dio con piena fiducia per
poter trovare, al momento opportuno, il soccorso necessario nelle circostanze
della vita.
·
Cristo superiore ad Aaronne
Il sacerdote era l’intermediario fra Dio e gli uomini ed era
stabilito per mantenere o ristabilire le relazioni di comunione sulla base del
perdono dei peccati ed era preso fra gli uomini come nel caso del sacerdozio
Levitico di Aaronne, ma, mentre questi doveva offrire sacrifici anche per se stesso
(3), Cristo si è offerto Egli stesso “come
prezzo di riscatto” (1 Ti 2:6) “puro
di ogni colpa” (Eb 9:14).
Il capitolo 7 parlerà più dettagliatamente di questo sacerdozio “secondo l’ordine di Melchisedec”
mettendo l’accento sul lato unico, intrasmissibile ed eterno di questo
sacerdozio in contrasto col sacerdozio levitico.
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L’obbedienza nella sofferenza (7/8)
Questi versetti tracciano la vita e le sofferenze di Cristo sulla
terra. Egli non si è sottratto a nessuna delle sofferenze poste sul Suo
cammino, un cammino di abbassamento, di umiltà e di obbedienza fino alla morte
della croce.
È per queste sofferenze che ha appreso l’obbedienza ed avendole
conosciute è pienamente capace di entrare nelle nostre e di liberarci.
D.C.