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lunedì 30 giugno 2014

Gesù: Sommo Sacerdote - Ebrei 4:14/16 – 5:1/10

L’autore dell’epistola ha già indicato la necessità di un sommo sacerdote (2:17 – 3:1) e riprendendo questo soggetto fino al capitolo 10 ci mostra il sacerdozio di Cristo nel cielo.
Il sacerdozio di Cristo ci permette di avvicinarsi a Dio, per essere aiutati nelle difficoltà della vita terrena caratterizzata dalla nostra debolezza e per offrire una lode degna di Dio. Per entrambe queste cose riceviamo la stessa esortazione: “accostiamoci dunque!” (4:16 – 10:22).

·         Che certezza! (14)
Sappiamo che Cristo è dovuto divenire uomo, che è fedele e misericordioso (2:17/18), che ha compiuto l’opera della redenzione e che è stabilito Figlio e Sommo Sacerdote sulla Sua casa (3:1). Ma nel nostro passo apprendiamo che è “passato attraverso i cieli” per essere alla presenza di Dio.

·         Un sacerdote che simpatizza con noi! (15)
Ci viene ricordato che il Signore ha conosciuto, nella sua vita terrena, le sofferenze e le debolezze dell’uomo è per questo che può simpatizzare con noi. È prezioso sapere che il nostro Signore si rende perfettamente conto della nostra situazione ed il suo scopo è di distogliere i nostri sguardi dalle cose terrene per dirigerli verso la Sua persona.

·         Il trono della grazia (16)
Meravigliosa risorsa per il credente quella di sapere di potersi avvicinare a Dio con piena fiducia per poter trovare, al momento opportuno, il soccorso necessario nelle circostanze della vita.

·         Cristo superiore ad Aaronne
Il sacerdote era l’intermediario fra Dio e gli uomini ed era stabilito per mantenere o ristabilire le relazioni di comunione sulla base del perdono dei peccati ed era preso fra gli uomini come nel caso del sacerdozio Levitico di Aaronne, ma, mentre questi doveva offrire sacrifici anche per se stesso (3), Cristo si è offerto Egli stesso “come prezzo di riscatto” (1 Ti 2:6) “puro di ogni colpa” (Eb 9:14).
Il capitolo 7 parlerà più dettagliatamente di questo sacerdozio “secondo l’ordine di Melchisedec” mettendo l’accento sul lato unico, intrasmissibile ed eterno di questo sacerdozio in contrasto col sacerdozio levitico.

·         L’obbedienza nella sofferenza (7/8)
Questi versetti tracciano la vita e le sofferenze di Cristo sulla terra. Egli non si è sottratto a nessuna delle sofferenze poste sul Suo cammino, un cammino di abbassamento, di umiltà e di obbedienza fino alla morte della croce.
È per queste sofferenze che ha appreso l’obbedienza ed avendole conosciute è pienamente capace di entrare nelle nostre e di liberarci.


                D.C.