Colui (Gesù) che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.
2 Corinzi 5:21
Gesù, l’uomo senza peccato
Gesù
Cristo è vissuto sulla terra come un uomo; ma era un uomo perfetto perché era
Dio fatto uomo. Faceva sempre il bene e non peccava mai né in pensiero, né in
parola, né in azione. Giustamente poteva domandare ai Giudei: “Chi di voi mi
convince di peccato?” (Giovanni 8:46). Nessuno poteva farlo. Anche quando fu
condannato a morire su una croce come un malfattore, molti hanno attestato la
Sua innocenza: il traditore Giuda, il governatore romano Pilato e sua moglie,
il malfattore crocifisso con Lui e il centurione romano, testimone dalla Sua
morte.
Non c’era
in Gesù Cristo alcun appiglio per il male, nulla di quella concupiscenza che
trascina l’uomo al peccato. L’apostolo Giovanni lo conferma in modo assoluto: “In Lui non c’è peccato” (1 Giovanni
3:5). Il diavolo ha tentato Gesù per spingerlo a un atto d’indipendenza nei
confronti di Dio. Ma tutti i suoi attacchi sono stati vani. Al momento di dare
la vita, quando era bersaglio di tutta la malvagità di Satana, Gesù ha
dichiarato: “Viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di
me” (Giovanni 14:30).
Quell’uomo
perfetto, sulla croce è stato confrontato col peccato, in un modo terribile. Dio ha colpito Lui, al nostro posto, per tutti i nostri peccati.
Mediante
la fede, sappiamo che ha pagato in quel modo il prezzo della nostra
liberazione, e noi lo ringraziamo per la Sua grazia. Chiediamogli la forza,
quella forza che non abbiamo in noi, di essere Suoi imitatori.