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venerdì 14 novembre 2014

14 novembre

Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta irrigata… come il giardino dell’Eterno.
Genesi 13:10

Lot a Sodoma

Chi non sarebbe stato sedotto dall’attrazione che esercitava quella valle lussureggiante? Ma Lot non vedeva il degrado morale degli abitanti di quelle città che Dio avrebbe presto distrutto. "Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano… abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue tende fino a Sodoma. Gli abitanti di quella città erano perversi e grandi peccatori contro l’Eterno” (Genesi 13:11-13). Quando Lot se n’era reso conto, era “attristato dalla condotta dissoluta di quegli uomini scellerati" (2 Pietro 2:7), ma era rimasto lì. Cosa ancora più grave, aveva acquistato in quella città corrotta una posizione autorevole: “Stava seduto alla porta di Sodoma” (Genesi 19:1), dove si trovavano i notabili per esercitarvi la giustizia. Apparentemente andava tutto bene: il mondo continuava il suo andazzo, ma “l’Eterno fece piovere dal cielo su Sodoma… zolfo e fuoco” (Genesi 19:24).
Lot, scampato a quel giudizio, perse tutto: i beni, la moglie, diventata una statua di sale, e la sua città, le cui rovine sono certamente sepolte in fondo al mar Morto. Non ci stupisce che un’iniquità simile abbia richiamato un tale giudizio.
Ma quello che ci sorprende è la dichiarazione dell’apostolo Pietro riguardo a Lot: “Dio salvò il giusto Lot che…, per quanto vedeva e udiva, quando abitava tra di loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta a motivo delle loro opere inique” (2 Pietro 2:7-8).

Che grazia ci fa il nostro Dio, nel metterer in evidenza quanto c’è di positivo nella vita di quel credente!