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giovedì 27 novembre 2014

27 novembre

Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto.
Matteo 4:10

Tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che l’ha mandato.
Giovanni 5:23

A chi rendere culto?

Il culto è ogni servizio che i credenti rendono a Dio. È questo il vero senso della parola. Un servizio particolarmente elevato è l’adorazione, dovuta a Dio solo.
Ma la parola culto ha assunto anche un altro significato: quello di liturgia o d’insieme di pratiche regolate da una religione per rendere qualche servizio. Purtroppo esso può non essere altro che una forma, un insieme di riti esteriori, un formalismo. Ma “Dio è spirito; e quelli che l’adorano bisogna che l’adorino in spirito e verità” (Giovanni 4:24). La forma, anche se corretta, non ha alcuna importanza se è priva di contenuto.
Il terzo significato di questa parola è ancora più lontano dal pensiero di Dio: indica un’ammirazione mista a venerazione per una persona o un’idea. È così che si parla del culto degli antenati, della patria, della famiglia, del denaro… Si parlerà anche di un’ammirazione fanatica o d’un amore esclusivo per un oggetto, un film, una canzone, un artista… È un culto di idoli.
Che cos’è un idolo? È un fenomeno di moda, una chimera, una cosa vana. Gl’idoli sono “opera delle mani dell’uomo,… non parlano,… non vedono,… non odono… Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi si confidano” (Salmo115:4-8). Essi non daranno mai un senso alla vita. Non fanno parte delle cose divine ed eterne.

Più che futili, questi idoli sono pericolosi, perché trascinano lontano dal solo Dio vivente e vero.