Il versetto 1 di questo Salmo dovrebbe sempre trovare la sua
applicazione sia nella chiesa locale che nella famiglia. Quando i fratelli
“vivono insieme” è buono e piacevole non solo per loro, ma, prima di tutto, per
il cuore del Padre.
I membri della famiglia di Dio sono uniti tra loro perché
sono legati ad un’unica Persona: Cristo! Lui è nel cielo, sommo sacerdote, vero
Aaronne, che ha donato il Suo Spirito, come un “olio profumato” che discende
sui fratelli riuniti là dove Dio ha ordinato la benedizione eterna (3).
L’olio, figura dello Spirito Santo, è la sorgente dell’unità.
Sparso sul capo d’Aaronne, esso scende in benedizione per i fratelli e la
rugiada che gli è associata come un simbolo della Parola di Dio (De 32:2), è
una benedizione per tutto il paese. Ogni mattino, come un bene prezioso, essa
scende dal cielo per bagnare la terra (De 33:13).
L’unità del popolo di Dio non è, dunque il risultato di un’unione
fra uomini ma trae origine da Dio stesso poiché tale è la Sua volontà: “voi siete … una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato” (1 Pt 2:9). Non trae le sue
risorse da cose terrene, ma da cose che provengono dall’alto. Per i credenti è
da Cristo (in figura Aaronne), la testa, il capo della Chiesa (Ef 1:22) da cui
provengono tutte le benedizioni.
La nostra responsabilità non è, dunque, di creare l’unità,
ma di realizzare “l’unità dello Spirito”
e mantenerla con il vincolo della pace (Ef 4:3).
Il Salmista aveva già espresso la sua gioia quando gli era
stato proposto di andare alla casa del SIGNORE (Sl 122:1), ora ha sperimentato
quante benedizioni si possono godere alla Sua presenza in compagnia dei suoi
fratelli.
Il Signore ci dia veramente di poter sperimentare tale gioia
in ogni occasione in cui possiamo godere della comunione fraterna.
D.C.