I discepoli sono stati da poco testimoni della
potenza del Signore che ha sfamato la folla e, tuttavia, quando le onde si
scatenano sulla loro barca stentano a riconoscerLo. Le difficoltà della vita, i
combattimenti a volte spossanti possono far dimenticare anche a noi di aver
ricevuto in precedenza segni evidenti della Sua bontà e la consapevolezza che
ogni cosa è diretta da Lui.
Ä
Riconoscere il
Signore
È solo dopo essere stati liberati dal vento e dalle
onde che i discepoli riconoscono il Signore.
È possibile dare a questo fatto un duplice
significato: da una parte un credente può realizzare l’intervento del Signore
in una circostanza penosa, non nel corso della prova stessa, ma più tardi,
perché la sofferenza è stata come un velo all’inizio e un’esperienza benedetta
in seguito; dall’altra vedremo solo al termine del nostro viaggio terreno come
il Signore ha diretto la nostra vita anche se a volte essa ci è apparsa
misteriosa.
Se da un lato il Signore non è stato riconosciuto
subito, dall’altro possiamo vedere la premura del Signore nel farsi
riconoscere. La sua voce, familiare a coloro che lo conoscono, ha parole
rassicuranti: “coraggio, sono io”
(27) e la fede che si appoggia alla Sua parola: “vieni” (29), porta Pietro
ad andare verso Colui che lo ama.
Ä
Mancanza di
fede
Ma perché questa fede iniziale viene a mancare e
Pietro sta per affondare (30)? Perché Pietro ha spostato i suoi occhi per
guardarsi intorno e vedere ciò che il vento produceva (30) sul mare, come se
fosse stato più facile camminare su un mare calmo che su un mare in tempesta ma
al grido: “Signore salvami” (31) Egli
interviene in suo soccorso.
Nella vita possiamo trovarci spesso “nella
tempesta”, ma non dobbiamo dimenticare mai che il Signore viene verso di noi
(25) e ci incoraggia ad affrontare tutte le circostanze in modo coraggioso e
senza paura (27), perché Lui è lì e vuole salire sulla nostra barca (32). Solo
allora la sua presenza porterà la calma che ci permetterà di arrivare
“all’altra riva” (22).
Facciamo nostre le parole del salmista: “Egli riduce la tempesta al silenzio e le
onde del mare si calmano” (Sl 107:29/30).
D.C.