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venerdì 21 novembre 2014

Disobbedienza e conseguenze – Geremia 43:1/13

Ø  La reazione del popolo
La reazione di Iocanan e dei suoi compagni non si fa attendere: “Tu dici il falso; il SIGNORE, il nostro Dio, non ti ha mandato a dire: “non andate in Egitto per abitarvi” (43:2).
È il tipico modo di fare di coloro che hanno già preso delle decisioni e, quindi, non riescono ad accettare un pensiero diverso dal loro.
Scegliere prima, pregare in seguito, è un laccio che Satana tende spesso ai credenti.
Si consultano i fratelli, gli anziani, si espone la situazione e si chiede loro di pregare. Ma ecco che ci sconsigliano di fare quella cosa, ci mostrano i pericoli, ma … il nostro cuore ha già deciso e non torna indietro. Sono molte le situazioni in cui tutto questo può verificarsi. Per questo è importante prendere la buona abitudine di indirizzarsi al Signore prima di avere, interiormente, preso una decisione. In certe ore decisive della nostra vita, ci verrà del tutto naturale, prima di ogni altra cosa,  trovare l’aiuto di un Amico conosciuto da molto tempo.

Ø  Geremia trascinato in Egitto
I fatti seguono le parole. Iocanan raduna tutti, uomini, donne e bambini e scende in Egitto “perché non ubbidirono alla voce del SIGNORE” (43:7). Anche Geremia viene portato in Egitto (6) e giunto a Tapanes (7) avrà ancora un messaggio per il popolo ribelle.
Per tutta la vita Geremia era rimasto inascoltato ed i suoi avvertimenti erano stati disprezzati e, ancora una volta, la sua riprensione resterà senza effetti.

In mezzo ad un popolo disobbediente e ribelle la figura del profeta Geremia brilla come una stella in una notte oscura. Benché coinvolto, suo malgrado in questa ribellione, egli rimane fedele al suo Dio ed al servizio che gli era stato affidato (1:7).

Il Signore ci dia di seguire l’esempio di un servitore così fedele al mandato rivevuto!

            D.C.