L’interdetto (7:1) era stato il motivo principale
della dura sconfitta del popolo davanti ad Ai, ma vi era anche un altro motivo:
la vittoria a Gerico aveva infuso fiducia nei propri mezzi.
Ø
La dipendenza
da Dio
A Gerico era accaduto un miracolo poiché nessuno
aveva fatto niente di più che obbedire con fede, ora, si trattava di fare la
stessa cosa.
Una volta purificato, il popolo, può riprendere la
conquista del paese con l’aiuto di Dio, perché non si può proseguire la
conquista senza la vittoria, senza aver lasciato dietro di sé Ai, il cui nome
significa: cumulo di rovine.
Quale gioia e quale incoraggiamento, per il popolo,
ritrovare la presenza di Dio in mezzo a loro ora che la comunione è
ristabilita. Le battaglie del popolo sono di nuovo le battaglie del SIGNORE che
dà Lui stesso le istruzioni per prendere quella città.
Ø
Le vie di Dio
Abbiamo visto, nella faccenda di Acan, come il
peccato avesse rimosso il discernimento e la comunione con Dio (Is 59:2). Ora,
il popolo, benché ristabilito nel Suo favore, deve fare l’esperienza di non
contare su se stesso mostrando la propria debolezza. Non si tratta più
dell’impegno di tutto il popolo per prendere una città poco numerosa (7:3), ma,
piuttosto, dell’impegno di tutti ad unirsi a Giosuè (1). Trentamila uomini “valenti e prodi” (3) saranno coinvolti
in questa battaglia. Un esercito consistente, dieci volte più numeroso della
prima spedizione, ed una elaborata strategia di guerra per raggiungere la
vittoria su una piccola città di soli dodicimila persone (25). Tutto questo ci
dimostra come le valutazioni di Dio e le vie seguite per il raggiungimento
dello scopo siano ben diverse dalle nostre.
Ø
Necessità di
Dio
Spesso il nostro cuore ci guida in modo sbagliato.
Se per delle grandi difficoltà ci sentiamo pronti a rimettere la nostra fiducia
in Dio, per le piccole pensiamo spesso di essere pienamente autosufficienti. Ma
questi capitoli ci insegnano che abbiamo sempre
bisogno del Suo aiuto. La preghiera, la lettura e la meditazione della Parola
sono gli strumenti necessari e di cui tutti noi disponiamo per mantenerci in
costante comunione con Lui.
Il credente che si umilia dopo una mancanza ritrova
Dio e Dio può camminare di nuovo con lui. Dio può servirsi anche dei nostri
errori, ma quanto più bello sarebbe se ci impegnassimo di più alla semplicità
del cammino iniziale della fede, un cammino semplice e dipendente da Dio.
Il
Signore ci dia di realizzare la dipendenza per seguire le sue vie, consapevoli
di avere sempre bisogno di Lui!
D.C.