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venerdì 7 novembre 2014

Preparativi per la vittoria – Giosuè 8:1/17


L’interdetto (7:1) era stato il motivo principale della dura sconfitta del popolo davanti ad Ai, ma vi era anche un altro motivo: la vittoria a Gerico aveva infuso fiducia nei propri mezzi.

Ø  La dipendenza da Dio
A Gerico era accaduto un miracolo poiché nessuno aveva fatto niente di più che obbedire con fede, ora, si trattava di fare la stessa cosa.
Una volta purificato, il popolo, può riprendere la conquista del paese con l’aiuto di Dio, perché non si può proseguire la conquista senza la vittoria, senza aver lasciato dietro di sé Ai, il cui nome significa: cumulo di rovine.
Quale gioia e quale incoraggiamento, per il popolo, ritrovare la presenza di Dio in mezzo a loro ora che la comunione è ristabilita. Le battaglie del popolo sono di nuovo le battaglie del SIGNORE che dà Lui stesso le istruzioni per prendere quella città.

Ø  Le vie di Dio
Abbiamo visto, nella faccenda di Acan, come il peccato avesse rimosso il discernimento e la comunione con Dio (Is 59:2). Ora, il popolo, benché ristabilito nel Suo favore, deve fare l’esperienza di non contare su se stesso mostrando la propria debolezza. Non si tratta più dell’impegno di tutto il popolo per prendere una città poco numerosa (7:3), ma, piuttosto, dell’impegno di tutti ad unirsi a Giosuè (1). Trentamila uomini “valenti e prodi” (3) saranno coinvolti in questa battaglia. Un esercito consistente, dieci volte più numeroso della prima spedizione, ed una elaborata strategia di guerra per raggiungere la vittoria su una piccola città di soli dodicimila persone (25). Tutto questo ci dimostra come le valutazioni di Dio e le vie seguite per il raggiungimento dello scopo siano ben diverse dalle nostre.

Ø  Necessità di Dio
Spesso il nostro cuore ci guida in modo sbagliato. Se per delle grandi difficoltà ci sentiamo pronti a rimettere la nostra fiducia in Dio, per le piccole pensiamo spesso di essere pienamente autosufficienti. Ma questi capitoli ci insegnano che abbiamo sempre bisogno del Suo aiuto. La preghiera, la lettura e la meditazione della Parola sono gli strumenti necessari e di cui tutti noi disponiamo per mantenerci in costante comunione con Lui.
Il credente che si umilia dopo una mancanza ritrova Dio e Dio può camminare di nuovo con lui. Dio può servirsi anche dei nostri errori, ma quanto più bello sarebbe se ci impegnassimo di più alla semplicità del cammino iniziale della fede, un cammino semplice e dipendente da Dio.

Il Signore ci dia di realizzare la dipendenza per seguire le sue vie, consapevoli di avere sempre bisogno di Lui!
                                                                                                    

D.C.