Ghedalia, era stato stabilito governatore su Giuda e, per sei mesi (1),
fu un buon governatore. Con lui i Giudei rimasti dalla deportazione di Nabucco
avevano goduto di un breve periodo di prosperità (40:12).
Ma la gelosia guasta tutto. Un certo Ismael, di stirpe reale, senza
dubbio pensando che avrebbe dovuto essere lui il governatore, assassina Ghedalia e mette a morte i suoi
compagni oltre alla guardia caldea lasciata con lui dal re di Babilonia.
Ismael, con tutti i prigionieri, fugge per recarsi presso il re degli
Ammoniti (10), ma Iocanan interviene in loro aiuto (11/12), li libera e si
mette in cammino verso l’Egitto temendo la collera del re di Babilonia facendo
tappa in un villaggio presso Betlemme.
Ma in Egitto sarebbero stati veramente al sicuro dall’ira di Nabucco?
Gli Egiziani avrebbero difeso questo pugno di uomini? La storia dimostrerà di
no.
Ø Ma qual è la volontà di Dio?
Ghedalia aveva
sottovalutato i suoi nemici e, anziché chiedere a Dio di dirigerlo, si fida di
se stesso e della sua valutazione cadendo vittima di un complotto.
Ismael, accecato
forse dalla gelosia, non si cura di sottomettersi a quello che Dio ha stabilito
per il Suo popolo, ribellandosi alle autorità non disdegnando di accettare doni
per risparmiare vite (7/8).
Iocanan, sembra voler
ristabilire l’ordine, ma, in realtà, cerca di fuggire in Egitto dove pensa di
trovare riparo dalle ire dei Caldei (18), dimenticando, anche lui, di chiedere
a Dio quale fosse la Sua volontà.
Ognuno di loro ha agito sotto l’impulso del sentimento del proprio
cuore, ciascuno credendo di avere delle buone ragioni per comportarsi come ha
fatto, ma nessuno ha pensato di far intervenire Dio nella propria vita.
Chiediamo al Signore di dirigere ogni momento della nostra vita, saremo,
così, al riparo dalle imprudenze, dalle gelosie e dalle paure.
D.C.