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sabato 15 novembre 2014

Una strage per regnare - Giudici 9:1/21

Dopo la morte di Gedeone Israele si allontana nuovamente da Dio (8:33) e questo provoca delle lotte interne. Così, invece di combattere i veri nemici, si cerca di dominare gli uni sugli altri.

Ø  Abimelec
Gedeone che ebbe molte mogli e da esse settanta figli, ne ebbe anche uno da una concubina. Benché avesse rifiutato il regno per sé e per i suoi figli (8:22/23) aveva finito per dare, a quest’ultimo, un nome che significa: “mio padre il re”.
È proprio lui che, con una certa furbizia a cui fa seguito la violenza, s’impadronisce del potere.
Ma il SIGNORE veglia affinché le macchinazioni dell’empio non vengano portate a termine anzi siano un laccio per lui stesso: “l’empio sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo peccato” (Pv 5:22). Infatti Abimelec perirà con la stessa violenza che ha usato ai suoi fratelli (9:53/54).

Ø  Iotam
Al contrario, Iotam, il più giovane dei figli di Gedeone ed unico scampato al massacro della sua famiglia, non ha paura di dire la verità e rendere testimonianza a tutta la città di Sichem un po’ come suo padre lo aveva fatto in precedenza costruendo un altare dopo aver abbattuto quello di Baal (6:25).

Ø  La parabola degli alberi
Questa parabola è molto istruttiva perché ci parla di tre alberi che, destinati a portare frutto, non rinunciano al loro servizio per regnare sugli altri alberi della foresta. È una bella esortazione ed un vero incoraggiamento per tutti coloro che desiderano servire il Signore  a non dimenticare il bene degli altri per dominare su di essi. Non rinunciamo a ciò che onora, a ciò che porta del frutto e della gioia per Dio per un posto di preminenza sugli altri. La miglior cosa è quella di servire a somiglianza del Signore, il vero servitore (Lu 22:25/27).
Al contrario il pruno accetta questa corona ma non può offrire che un effimero riparo alla sua ombra, omettendo, forse, di dire che il suo destino è quello di essere arso (Eb 6:8).

Il Signore ci dia di riflettere su ciò che desideriamo: se signoreggiare sugli altri o portare con onore il nome di Cristo servendo gli altri con gioia. Inoltre facciamo attenzione a non cercare riparo nelle cose effimere che spesso il mondo ci offre sapendo che queste cose sono destinate a perire nel fuoco.


D.C.