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mercoledì 5 novembre 2014

5 novembre

Io sono per la pace; ma, quando parlo, essi sono per la guerra.
Salmo 120:7

Lui (Cristo) è la nostra pace… Con la sua venuta ha annunziato la pace.
Efesini 2:14, 17

Il voto dell’ONU

Il 10 novembre 1998 l’ONU ha proclamato, con un voto storico sottoscritto da tutti i premi Nobel della pace allora in vita, che il primo decennio del XXI secolo (2001-2010) sarebbe stato “il decennio della pace e della non violenza per gli abitanti del mondo”. Questo testo, che doveva essere insegnato in tutte le scuole, era sostenuto da molte organizzazioni non governative, da gruppi religiosi e dai "media". Venti paesi si sono impegnati per un avvenire senza guerra.
Ci rallegriamo per questa decisione, perché il XX secolo è stato indubbiamente il più sanguinoso della nostra storia. Come non desiderare la pace e la giustizia tra gli uomini?
Ma a che servono le buone risoluzioni? Sono spazzate via come fuscelli di paglia sotto le pressioni d’interessi divergenti. Così la violenza ha già segnato i primi anni di questo nuovo secolo.
La guerra ha la sua sorgente nella violenza innata in ogni essere umano. Se è vero che c'è un rapporto di causa-effetto fra il male dell'individuo e quello della società, è pur vero che io ho la mia parte di responsabilità. Non posso invocare l'ingiustizia e le debolezze degli altri per scusare il male che commetto.

Ma come posso cambiare la mia natura, che è una natura di peccato? L’Evangelo porta la risposta: Dio può e vuole cambiare il mio cuore! Egli purifica l’essere interiore e la coscienza di chi viene a lui per mezzo di Gesù Cristo. E fa anche di più: riversa il suo amore nel cuore del credente; infatti Lui, il Dio di pace, rende partecipe della Sua stessa natura colui che crede nel sacrificio del suo Figlio Gesù Cristo.