La morte di Giovanni ha, sicuramente, pesato sul
cuore del Signore come un presagio dell’annuncio del Suo rigettamento e della
Sua morte. Questa notizia Gli fa sentire il bisogno di restare da solo (14:13),
ma quando la folla Lo
raggiunge, il cuore di Cristo, che non pensa che agli altri, è mosso a
compassione per essa e presto compirà un grande miracolo.
F
Una diversa
visuale
I discepoli consigliano il Signore di licenziare la
folla perché potesse provvedere ai propri bisogni ed hanno dei buoni motivi per
farlo: è sera, l’ora è già passata, il luogo è deserto (15) e le persone sono
affamate.
Il Signore ha un pensiero diverso e dice ai
discepoli: “date loro voi da mangiare”
(17). Queste parole mettono in evidenza la nostra insufficienza sotto tutti gli
aspetti, ma la presenza del Signore può trasformare tutto.
Forse anche noi pensiamo che siamo “fuori orario”,
che ciò che ci circonda sia un “luogo deserto” e come tale ci renda incapaci di
rispondere ai bisogni di coloro che sono intorno a noi.
Quel poco che i discepoli hanno, cinque pani e due
pesci, viene portato davanti a Lui e tutto cambia!
Il Signore “alza gli occhi verso il cielo” (19)
dimostrando, così, di non prestare nessuna attenzione al luogo deserto e senza
risorse che Lo circonda, poi rende grazie e rompe il pane donandolo ai discepoli
che lo porgeranno alla folla.
Egli vuole che i Suoi siano pienamente dipendenti
da Lui per essere, al momento opportuno, usati ed associati a Lui in questo
lavoro d’amore nei confronti di una folla affamata.
F
Intorno a noi
Guardandoci attorno possiamo solo vedere una folla
piena di bisogni in un mondo privo di ogni risorsa. Qual è il nostro
atteggiamento?
Portiamo al Signore, attraverso la preghiera, quel
poco che abbiamo ed attendiamo che ce lo restituisca per essere distribuito
agli uomini. Allora faremo la stessa esperienza dei discepoli che assistettero
ad un miracolo.
Questo principio si applica a tutto ciò che
possiamo fare per il Signore. Occorre che ci serviamo di ciò che abbiamo senza
attendere di avere di più e contare sul Signore che può benedire le risorse
limitate come le più abbondanti.
Paolo poteva dire “la buona volontà, quando c’è, è gradita in ragione di quello che uno
possiede e non di quello che non ha” (2 Co 8:12).
D.C.