Viviamo in un tempo in cui il malcontento distrugge in molti cuori ogni gioia. Desideri nuovi e a volte insensati, alimentati da cattivi sentimenti come invidia, gelosia, contesa e amore per il denaro rovinano la vita spirituale. La ricerca della ricchezza, come la Bibbia ci insegna, affonda l'uomo: “quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione” 1 Tim.6:9.
Quando lo sguardo è intento prevalentemente alle cose che passano, i tormenti non finiscono più. Ed essere scontenti è già essere poveri. Il denaro, la ricchezza esercitano sempre una grande attrattiva sul nostro cuore. Pensiamo alla storia di Lot. Per aver concupito la pianura irrigata del Giordano finì a Sodoma.
“Sorse perciò una contesa fra i pastori del bestiame di Abramo e i pastori del bestiame di Lot. (causa i loro beni) ...Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura del Giordano... essa era tutta irrigata fino a Soar, come il giardino del SIGNORE, come il paese d'Egitto.” Genesi 13:7,10.
La prima considerazione: che viene spontanea dopo la lettura di questo versetto è la seguente: Quanto bisogna alzare gli occhi per scorgere una pianura? Poco. Vero?
Se il nostro cammino è fatto di liti (v.7) di scelte sbagliate (v.8) vuole dire che il nostro sguardo non si solleva più il là delle cose di questa terra. Abbiamo perso di vista Dio.
Seconda considerazione: A Lot quella pianura pareva: “come il giardino del SIGNORE, come il paese d'Egitto”. Non era più in grado di distinguere la differenza fra due cose così opposte. Il Signore, il mondo.
E' questa la strada da percorrere per essere felici?
Col denaro si ottiene l'abbondanza non la soddisfazione. E' vero che nel mondo nel quale viviamo non c'è quasi nulla che si possa avere senza denaro. Per tutto è previsto un prezzo; persino il valore della vita di un uomo è calcolato con apposite tabelle dalle compagnie assicurative, ma vi sono dei beni che restano al di fuori di ogni possibile valutazione. Con i soldi si può comprare una casa ma non la felicità, puoi acquistare dei tranquillanti ma non la pace interiore, il comfort non la felicità. Puoi assicurarti un posto lussuoso al cimitero, ma non nel cielo.
Chi sono dunque i ricchi? Quanti riconoscono la loro miseria morale e accettano da Dio il suo dono. Questo dono ha avuto un prezzo altissimo, il prezioso sangue di Cristo, che è stato pagato per la nostra eterna felicità. Chi ascolta e accetta l'invito di Dio otterrà la pace e la gioia. Il giovane ricco udì le parole del Signore e se ne andò tutto triste eppure aveva molti beni (Luca 18) mentre l'eunuco dove aver ascoltato e accettato ciò che Filippo l'evangelista gli aveva detto proseguì il suo cammino tutto allegro.