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martedì 8 dicembre 2020

Per il bene del popolo

“Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” Ebrei 4:14-16.


Il sommo sacerdote, come Aaronne, era ben conosciuto dai Giudei, ma il Signore Gesù è diverso e viene definito “grande” Sommo sacerdote e si sottolinea che è “passato attraverso i cieli”. Queste parole non si riferiscono al fatto che sia venuto dal cielo ma anche che vi sia tornato in questa veste. 

Potremo pensare che Dio non comprenda la nostra situazione terrena. E’ come se dicessimo: E’ facile per te stare lassù. Non riesci a capire per noi quanto è difficile per noi stare quaggiù, ma“Egli stesso” non un angelo, ha condiviso pienamente, non parzialmente. Non a grandi linee. Non in gran parte “ma in ogni cosa”.

Un politico indossa un elmetto ed entra in una fabbrica come un qualunque operaio. Un assistente sociale trascorre la notte con i senza tetto. Un generale va a mangiare alla mensa con i soldati semplici come se fosse uno di loro. Tutti e tre vogliono trasmettere lo stesso messaggio. Mi identifico con voi. Tuttavia c’è un problema. Gli operai della fabbrica sanno che il politico si toglierà l’elmetto quando la troupe televisiva se ne sarà andata. I derelitti sanno che domani l’assistente sociale tornerà a casa e si dimenticherà presto di loro. E i soldati hanno la stessa convinzione: un giorno e via. Ciascuno di loro non può comprendere sul serio la loro situazione.

Ma Dio sa come ti senti. Gesù comprende. Quando pensi che tutti ti hanno abbandonato, Dio comprende. Quando ti trovi di fronte ad una bara e tutti piangono, Dio sa come ti senti.

Cosa provava Gesù dinanzi alle folle? Provava compassione, perché si addentrava nei sentimenti delle persone. 

Cosa provava il Dio che conosce i pensieri e i disegni dei cuori? Avvertiva l’orgoglio dei sacerdoti, l’arroganza degli scribi, l’ipocrisia dei farisei, ma anche la solitudine e la sofferenza del lebbroso. L’imbarazzo della peccatrice.

Avendo “un grande” sommo sacerdote. Da sottolineare questo aggettivo. E’ passato attraverso i cieli. Plurale. Vi è una analogia con “il semplice sacerdote” nel giorno delle espiazioni. Egli dopo aver offerto un sacrificio sull’altare, attraversava il cortile, il luogo santo, ed entrava nel luogo santissimo per spargere il sangue propiziatorio. Questo assicurava la riconciliazione con Dio. (Es. 25: 21,22) Allo stesso modo Gesù attraversò i cieli .

Gesù è in grado di simpatizzare con noi e questo è un grande motivo d’incoraggiamento, sapere che Gesù è il grande sommo sacerdote. Egli non è il re che vive nello splendore della sua dimora senza conoscere la miseria dei suoi sudditi. E’ nato in una mangiatoia, durante il suo ministerio non aveva dove posare il capo e per la sua sepoltura  venne deposto nella tomba di un amico. “Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati” Ebrei 2:18.

Gesù offre grazia e misericordia.

“Infatti ogni sommo sacerdote, preso tra gli uomini, è costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio” Ebrei 5:1.

Il Sommo sacerdote è costituito per il bene degli uomini. Affermazione straordinaria. Il Sommo sacerdote (Cristo) era un uomo e come tale è vissuto passando per le stesse circostanze nostre. Ha pianto sulla tomba di Lazzaro, ha sofferto la fame, è stato tentato, respinto, scacciato, odiato, abbandonato, si sono fatti beffe di Lui, è stato accusato pur non avendo commesso nulla. Come uomo ha subito tutto questo, ma era anche Dio e come tale poteva conoscere e rispondere ai profondi bisogni dei cuori. Il sacerdote Eli,(solo uomo) nei confronti di Anna, non comprese la sua amarezza pensava che fosse ubriaca. Non aveva capito ne la sua afflizione ne la sua amarezza.

 Il Signore può simpatizzare con noi nelle nostre debolezze. Lui le ha attraversate (senza peccare) e grazie a Lui possiamo ottenere misericordia e soccorso che ci verrà dato al momento opportuno.