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lunedì 14 dicembre 2020

Il desiderio

“Beato l'uomo che teme il SIGNORE e trova grande gioia nei suoi comandamenti...Il suo cuore è tenace, privo di paure...Egli ha dato generosamente ai bisognosi...L'empio lo vede, si irrita, digrigna i denti e si consuma; il desiderio degli empi non potrà mai avverarsi” 

Salmo 122:1,8-10.


Il desiderio è una smania profonda per qualcuno o per qualcosa che attiva in noi un vivo interesse, è la voglia che i nostri sogni siano esauditi e le nostre necessità soddisfatte; mira alla realizzazione e alla felicità e non scaturisce dall'oggetto stesso ma che proviene dal di fuori. Stando così le cose, siamo continuamente alla ricerca e in corsa per qualcosa. Come può l’uomo placare il suo desiderio e ottenere una vita piena?

Ricerca della soluzione. Un modo per soddisfare il nostro desiderio è l’acquisto di beni materiali che caratterizza soprattutto i paesi ricchi del mondo. La pubblicità ne approfitta molto, conoscendo i desideri già esistenti, producendone di nuovi e suscitando quindi la propensione a procurarsi quei prodotti che sembrano in grado di poterli saziare. Il produttore di automobili, per esempio, non soltanto vende un veicolo che renda possibile la mobilità, ma ne abbina il possesso anche ad altri valori come potenza, sicurezza, estetica e prestigio. Egli, da abile venditore, riesce a porre sullo stesso piano bisogni di natura diversa e a metterli in relazione con l’oggetto proposto.

Se fossero i beni materiali a placare realmente i nostri desideri, nel mondo occidentale dovrebbero esserci tante persone pienamente appagate! Il mercato offre numerose opzioni: vestirsi alla moda, arredamenti sontuosi, fotocamere digitali, prodotti di bellezza, viaggi e persino corsi di auto-realizzazione. Ma tali cose mantengono realmente quello che promettono? Fanno diventare effettivamente la nostra vita più completa?

Stando alle statistiche dell’istituto mondiale della salute, le depressioni, che al momento occupano il quarto posto fra le malattie più diffuse, giungeranno al secondo posto nei prossimi vent’anni. Nonostante la ricchezza materiale, non ci siamo avvicinati alla felicità perché ciò che desideriamo, a quanto pare, non sta lì. Possiamo comprarci un letto, ma non il sonno, dei libri, ma non la sapienza, degli alimentari, ma non l’appetito, delle medicine, ma non la salute. Le persone rimangono insoddisfatte nonostante il successo al lavoro, una famiglia felice, il riconoscimento per quello che fanno e la nostra vita è di per se destinata al declino, non possiamo rendere duraturo nulla: né la bellezza, né la salute, né la ricchezza.

Non troviamo soddisfazione assoluta nei beni materiali in quanto non siamo stati creati in relazione ad essi, ma in relazione al Creatore di ogni cosa che è la chiave della vera contentezza, la chiave per la vita eterna. La nostra voglia di dare alla vita un vero valore e un senso viene soddisfatta in Lui.

“Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te” Salmo 73:25.