Si potrebbe affermare che se il primo attore in Atti nei capitoli da 1 a 3 è stato lo Spirito Santo, nei successivi tre capitoli è stato lo spirito maligno chiamato Satana.
Atti 4 l'arresto di Pietro e Giovanni.
Atti 5, Anania e Saffira.
Atti 6, mormorii all'interno della chiesa.
La sua prima e più rozza tattica fu la violenza fisica e la persecuzione. Cercava di distruggere la chiesa con la forza. La persecuzione, per la neonata chiesa, ebbe inizio con l'opposizione dei sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei (Atti 4:1). Nei Sacerdoti si ravvisa l'intolleranza religiosa, nel capitano del tempio l'ostilità politica, nei sadducei l'incredulità della scuola liberale che non è disposta ad accettare il soprannaturale, la resurrezione. Oggi sono i pensatori moderni, i progressisti. Se cercate sorrisini beffardi riguardo alla resurrezione dovete certamente andare da loro.
La sua seconda tattica, più sottile, fu l'ipocrisia, avendo fallito nel tentativo di annientare la chiesa dall'esterno, il nemico, cercò di corromperla dall'interno. Quando Dio opera con potenza, Satana si trova sempre nei paraggi per simulare, corrompere, suscitare sentimenti carnali.
La sua terza e più acuta tattica fu la distrazione sociale: cercava di sviare gli apostoli dalle priorità, la preghiera e la predicazione. Se fosse riuscito nell'intento e gli apostoli avessero smesso di predicare, la chiesa, senza guida, sarebbe stata esposta ad ogni vento di dottrina.
Ecco dunque le armi principali del diavolo: la persecuzione, la corruzione e la distrazione.
E' certamente di interesse notare come gli apostoli rispondano a questi mormorii sollevati dagli ellenisti contro gli ebrei. Scelsero, a giudicare dai nomi dei sette uomini, per la maggior parte credenti di origini greche. Da quel momento in poi nessuno avrebbe più potuto accusare la neonata chiesa di favoritismi verso i giudei.