“Poiché il SIGNORE conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina” Salmo 1:16.
Nel libro dei salmi si fa una chiara distinzione fra il “giusto” e “l'empio”, fra la loro condizione nel tempo e il loro destino finale. Il salmista , in questo salmo, proponendo questa distinzione non fa che anticipare gli insegnamenti del Signore Gesù secondo cui uomini e donne si trovano o sulla via larga che porta alla distruzione o sulla via stretta che porta alla vita (Matteo 7:13-14).
Da una parte i giusti prosperano, anche se non necessariamente da un punto di vista materiale. Ciascuno di essi sceglie con cura la compagnia che frequenta “non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori” (v.1), apprezzando la Parola di Dio e la meditazione con costanza “il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte” (v.2). La meditazione giornaliera della Bibbia è un piacere che non ha fine. Il risultato è che siamo come un albero piantato pressi corsi d'acqua, godendo del continuo refrigerio e nutrimento e nello stesso tempo portando frutto.
L'empio, d'altra parte, andrà incontro alla rovina. Invece di essere simile a un albero che ha radici profonde e porta molto frutto, è come la pula soffiata via dal vento. Gli empi sono dunque come questa per due motivi: primo, sono secchi e inutili; secondo, sono facilmente dispersi nell'aria e poi bruciati. Quindi l'albero è piantato fermamente, la la pula è instabile trascinata via dai venti. La stabilità deve sempre essere una caratteristica del popolo di Dio.