“Guai a te, o paese, il cui re è un bambino e i cui principi mangiano fin dal mattino! Beato te, o paese, il cui re è di nobile stirpe e i cui principi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!”
Eccle. 10:16-17.
Questi versetti contengono delle riflessioni collegate al comportamento del “re”, inteso come colui che ha una padronanza, un controllo sul proprio corpo e una responsabilità verso gli altri.
“Guai a te, o paese, il cui re è un bambino”. Questo “guai” anticipa già il destino futuro di questo “paese” al quale sono riservate solo difficoltà e sconfitte. Queste sono derivate principalmente dalla disgrazia di avere una guida immatura. E non solo il re è un bambino ma è attorniato da “principi” che approfittano del sua incompetenza “per mangiare fin dal mattino”. Si è scelto una compagnia che non solo non contribuirà al suo sviluppo ma incentiverà la sua pigrizia e il suo rimanere bambino.
“Perché riceva istruzione sul buon senso, la giustizia, l'equità, la rettitudine; per dare accorgimento ai semplici e conoscenza e riflessione al giovane” Prov. 1:3-4.
Benché si indirizzi a tutti, è in un certo modo dedicato al giovane. Si, questo libro è specialmente scritto per te, giovane amico credente!
Non sei più un fanciullo spensierato e disattento. Sei giunto all'età della riflessione (v.4) e della scelta personale.
La Sapienza è di continuo impegnata riguardo all'educazione dei suoi figli e scruta le loro disposizioni di cuore. Infatti nessun insegnamento è veramente proficuo se non vi è un desiderio personale d'acquistare questa conoscenza.