“Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.
“Il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e
salvare ciò che era perduto”.
Luca 9:58; 19:10
Cristo,
il Figlio dell’uomo
Vangelo secondo Luca
La caratteristica del Vangelo secondo Luca è l’universalità del suo
messaggio. La salvezza di Dio è messa alla portata di tutto il mondo: “Nel suo nome si
sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti”
(Luca 24:46-47). Luca parla dei contatti del Signore con gruppi diversi: i
farisei, specialisti della Legge (Luca 5:17), i Samaritani (Luca 9:52; 17:16),
dei bambini, delle donne, e persino dei condannati a morte (Luca 23:29-43).
In questo Vangelo, i
termini Salvatore, salvezza, liberazione sono
ricorrenti. Vedendo Gesù in fasce, il vecchio Simeone glorificò Dio dicendo: “I
miei occhi hanno visto la tua salvezza” (Luca 2:30). Ma Luca ci presenta anche
Gesù come Figlio dell’uomo, vero e perfetto. Egli ci dà molti dettagli
dell’umanità di Gesù: la nascita, l’infanzia, l’ubbidienza ai genitori, la
crescita. La genealogia del Signore Gesù, Luca la fa risalire fino ad Adamo, il
primo uomo.
Nessun altro Vangelo
ci mostra così sovente il Signore in preghiera: “Egli
si ritirava nei luoghi deserti e pregava”. In questo vediamo l’espressione
della dipendenza perfetta di Gesù Cristo
dal Suo Dio e Padre. L’intento dello Spirito Santo in questo Vangelo è
riassunto nelle poche parole pronunciate dall’ufficiale romano alla croce: “Veramente, quest’uomo
era giusto” (Luca 23:47).