Chi semina scarsamente, mieterà altresì scarsamente… Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.
2 Corinzi 9:6, 7
I nostri doni agli occhi di Dio
Osserviamo la scena commovente di Marco 12:41-44. Il Signore Gesù, seduto
di fronte alla cassa delle offerte nel tempio, a Gerusalemme, osserva come
ciascuno si comporta riguardo alle offerte. Molti ricchi gettavano molto denaro
nella cassa, ma una povera vedova vi mette due spiccioli. Il Signore ne è così
toccato che subito chiama a sé i discepoli, per mettere in evidenza tutto il
valore dell’offerta di quella donna.
Perché, nella stima di Dio, due spiccioli valgono molto di più di una
grossa cifra? Gesù considera non soltanto ciò che viene gettato nella cassa
delle offerte, ma quanto ognuno trattiene per sé, per soddisfare dei bisogni
che forse sono del tutto secondari. Per i ricchi, la grossa somma non era che
un superfluo; la vedova aveva invece dato tutto ciò che aveva.
Si può quindi concludere che non ciò che si dà, ma ciò che si conserva
per sé è oggetto dell’attenzione del Signore! Sono i nostri sentimenti profondi
ad essere valutati da Colui che “conosce i pensieri più nascosti” (Salmo
44:21).
La gioia del donare
non viene solo dalla riconoscenza di chi riceve, per quanto apprezzabile essa
sia. La vera gioia viene dal fatto
stesso di donare, come il Signore Gesù stesso ha detto: “Vi è più gioia nel
dare che nel ricevere” (Atti 20:35).
(Da
“L’Ecclesiaste e le risposte del Nuovo Testamento”
Edizioni Il
Messaggero Cristiano)