Sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha
dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?
Romani 8:28, 32
Romani otto
Un giovane cristiano canta per strada accompagnandosi con la chitarra.
Arriva un acquazzone, e lui si rifugia sotto il portico di un palazzo. Ecco che
arriva un altro ragazzo, di nome Saverio, per ripararsi. I due si scambiano
qualche parola e il cantante, per invogliare l’altro a leggere la Bibbia, gli
dice: “Nella Bibbia a me piace molto il capitolo 8 della Lettera di Paolo ai
Romani”. La pioggia cessa, e i due ragazzi si separano senza dirsi altro. Poco
dopo Saverio viene arrestato e messo in prigione.
In cella, pensa sovente a quelle parole: Romani 8! Senza troppa
difficoltà, si procura una Bibbia e cerca dove si trova “Romani”. Arriva al
capitolo 8 e lentamente si immerge in quel testo che gli è del tutto nuovo. Le
prime parole sembrano scritte proprio per lui, lui che è condannato dagli
uomini: “Non
c’è più nessuna condanna per quelli che
sono in Cristo Gesù…” Prosegue la lettura, accetta che Dio entri nella sua
vita e crede al Signore. Qualche anno dopo ritrova il cantante con la chitarra,
ed è così che la sua storia ci è pervenuta.
Non è necessario essere in prigione per scoprire le ricchezze di quel
brano della Scrittura. Abbiamo tutti bisogno di perdono, di liberazione e del
soccorso di Dio:
“La legge
dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi
ha liberato dalla legge del peccato e della morte” (v. 2). “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza”
(v. 26). “Se Dio è per noi chi sarà
contro di noi?” (v. 31).