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venerdì 25 marzo 2022

25 marzo - “Sono pochi i salvati?”

Un tale gli disse: “Signore, sono pochi i salvati?” Ed egli disse loro: Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno”.

Luca 13:23-24

 

“Sono pochi i salvati?”

 

Qualcuno chiede a Gesù se le persone salvate saranno poche. Il Signore non risponde direttamente alla domanda, ma spiega ciò che ciascuno deve fare per essere salvato. Sforzatevi di entrare per la porta stretta”. La via della salvezza è accessibile a tutti ed è la stessa per tutti: bisogna passare per la porta stretta, cioè per Gesù crocifisso, che ha detto: “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato” (Giovanni 10:9).

Entrare per questa porta significa riconoscersi perduti e credere che Gesù è l’unico mezzo per essere salvati. Bisogna rinunciare a qualsiasi altro mezzo umano: opere religiose, adesione intellettuale, tradizioni, educazione…

Prima della conversione, l’apostolo Paolo, persona molto colta, animato da zelo fanatico per la sua religione, perseguitava i cristiani. Ma dopo la conversione tutti i vantaggi derivanti dalla sua educazione e dalle sue funzioni religiose li considerava “come tanta spazzatura”! La sua fede contava unicamente sulla giustizia che Dio conferisce a chi crede (Filippesi 3:8-9).

Se ci rifiutiamo di conoscere il Signore, di cercarlo, di credere in Lui, allora rimaniamo lontani da Dio, legati al male, e un giorno dovremo udire questa terribile frase: “Io vi dico in verità: non vi conosco” (Matteo 25:12).

Essere salvati significa avere la vita eterna mediante la fede in Cristo. Allora soltanto possiamo vivere una vita che piace a Dio, che lo onora con le buone opere che Lui stesso ci mette davanti, e impegnarci a rimanere saldi nella Sua grazia.