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mercoledì 23 marzo 2022

Pressioni

Sfogliando un quotidiano sono rimasto colpito da un piccolo trafiletto ai margini della seconda pagina. Riportava la notizia di un ragazzo di diciassette anni che si era suicidato. Erano stati intervistati i compagni di classe è tutti erano rimasti sorpresi da un tale gesto. Andava bene a scuola, aveva appena acquistato una nuova moto da cross, trascorreva delle belle vacanze in posti invidiabili e sembrava avere un avvenire per la vita, eppure si era ucciso.

Sono molte le persone che, come questo ragazzo, sembrano avere pochi problemi, sono convinte che non ci sia nient'altro nella vita se non quello che appare in superficie. Sopraffatti da questo senso di vuoto, alcuni si uccidono, altri si danno alla droga sperando di liberarsi dal vuoto che sentono.

Non importa quanto grandi siano le risorse umane: gli amici, la famiglia, la ricchezza, il successo; esse non possono essere una fortezza inespugnabile contro le pressioni della vita. A volte è sufficiente la noia del tran-tran quotidiano. Ci ribelliamo contro la solita sequenza di doveri così banali. All'improvviso non possiamo più sopportare il nostro lavoro, gli amici o uno dei nostri soliti impegni.

Noi credenti abbiamo un Dio che ama consolare i cuori. Egli è la risposta a tutte le pressioni che ci vengono dall'esterno. Ecco ciò che dice Paolo del Dio della consolazione: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” 2 Cor. 1:3-4.

L'apostolo prorompe in una lode di ringraziamento per le consolazioni che l'hanno raggiunto per essendo nelle difficoltà e nell'afflizione. Paolo era ben cosciente della presenza consolante di Dio. Per capire quanto fossero importanti per lui le “consolazioni”, basti osservare che questa espressione viene usata ben dieci volte in questo capitolo; se questo era vero per lui, lo è ugualmente per noi.

D'altra parte noi dobbiamo anche considerare che Dio è “il Padre misericordioso”. Infatti, se non fosse per la grazia e la misericordia di Dio, noi affogheremo nelle nostre miserie e non troveremmo mai una via d'uscita ai nostri problemi.

La consolazione viene solo da Dio. Dio di ogni consolazione non è un semplice titolo onorifico, ma la descrizione di uno dei caratteri di Dio. E' interessante notare che il titolo di “Consolatore” attribuito a Dio è lo stesso usato per lo Spirito Santo, ossia “paracleto”, il “Consolatore” (Giov. 14:6).

La consolazione ha uno scopo (v.4). Infatti essa non è fine a se stessa. Non si tratta di godere egoisticamente delle benedizioni e dell'aiuto che riceviamo ma ci viene affidato, con queste, anche un compito particolare, cioè condividere le ricchezze della speranza cristiana con altri.