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sabato 19 marzo 2022

19 marzo - Come piume al vento

Non sparlate gli uni degli altri, fratelli.

Giacomo 4:11

 

Come piume al vento

 

Un credente aveva fatto per molto tempo della maldicenza sul conto di un suo amico. Un giorno, pentito, si recò da lui e gli disse: “Ti chiedo scusa. Sono dispiaciuto di ciò che ho fatto. Riconosco di aver commesso un errore. Spero che vorrai perdonarmi e mi piacerebbe che fosse tutto finito...”. L’amico lo guardò fisso per qualche istante. “Io ti perdono e desidero anch’io che sia tutto finito; specialmente il Signore lo desidera. Ma devi prima fare una cosa: prendi questo cuscino di piume e sali sulla torre della piazza. Quando sarai lassù, apri il cuscino e spargi le piume al vento. Poi scendi, valle a raccogliere una ad una e rimettile nel cuscino. A lavoro ultimato, me lo riporterai…”. Per la prima volta quell’uomo si rese conto che i danni della maldicenza sono quasi sempre irrimediabili.

Quante volte dimentichiamo gli insegnamenti della Parola di Dio! Forse perché la leggiamo poco, o perché, non lasciando agire in noi lo Spirito Santo, non siamo veramente liberi dal dominio della nostra carne e dei suoi impulsi naturali. Eppure, il Signore ci ha affrancati dal peccato, ci ha liberati da ogni schiavitù perché lo potessimo servire con integrità di cuore.

Le critiche e le maldicenze passano di bocca in bocca e trovano quasi ovunque delle orecchie fin troppo attente. Così si sparpagliano rapidamente, varcano la soglia di tante case, i confini di tanti paesi e non si fermano mai. Anche se c’è stato un ripensamento, se tutto è veramente finito fra il diffamatore e la sua vittima, o se chi ha commesso il fatto se n’è umiliato e ha ottenuto il perdono del Signore, le voci purtroppo continuano a vagare.

(Da “La nostra lingua… un fuoco!” Edizioni Il Messaggero Cristiano)