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martedì 29 marzo 2022

29 marzo - Sofferenza e gloria

Una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo”.

Matteo 17:5

 

Sofferenza e gloria

 

Due scene dei Vangeli presentano la persona di Gesù Cristo in modo molto differente: la Sua trasfigurazione e la Sua crocifissione.

Gesù conduce in disparte, sopra un alto monte, tre dei discepoli e proprio lì, davanti ai loro occhi, è trasfigurato, “la sua faccia risplendette come il sole” (Matteo 17:2); in relazione alle Sue sofferenze, il profeta Isaia aveva detto che il Suo aspetto era “disfatto” “al punto da non sembrare più un figlio d’uomo” (Isaia 52:14). Sul monte della trasfigurazione, invece, “le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, come neve, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare” (Marco 9:3).

Ma com’è diversa la scena sulla croce del Golgota! Gesù, spogliato delle vesti, coronato di spine e inchiodato al legno, è esposto allo sguardo di tutti i passanti. “Hanno spartito fra loro le mie vesti e hanno tirato a sorte la mia tunica” (Giovanni 19:24).

Sul monte, in occasione della trasfigurazione, è apparsa la nuvola della presenza di Dio, sulla croce tutto è avvolto dalle tenebre. Il Figlio di Dio è solo.

Sul monte, si è fatta udire la voce del Padre: “Questo è il mio diletto Figlio; ascoltatelo”. Sulla croce s’innalza il grido di Gesù, straziante, insondabile: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Matteo 27:46; Salmo 22:1).

Questo era il prezzo da pagare per la salvezza e la gioia dei credenti. “Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?” (Luca 24:26).