Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
Giovanni 1:1-4
Cristo, la Parola
eterna
Vangelo secondo Giovanni
Ogni
Vangelo incomincia in un modo diverso. Matteo espone la genealogia di Gesù,
Luca inizia con la concezione, la nascita, l’infanzia; Marco presenta prima il
servizio di Giovanni Battista. Giovanni, invece, risale molto indietro nel
tempo: “Nel principio era la Parola,
la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Questa Parola, persona divina ed
eterna, è stata l’autrice della creazione di tutto l’universo, e non ha mai
abbandonato il mondo che ha creato.
Un giorno, “la Parola”, espressione perfetta di Dio Padre, “è diventata
carne e ha abitato per un tempo fra di noi” (Giovanni 1:14). Non si trattava di
una semplice visita, ma di una vera incarnazione. In Gesù di Nazaret la Parola è diventata un essere umano.
Il Creatore si è fatto simile alla Sua creatura. Colui che è eterno è entrato
nel tempo. L’Onnipotente ha patito il dolore, le percosse, le ferite. Il Santo
è stato esposto alla tentazione. E, alla fine Lui, che è “il Principe della
vita” (Atti 3:15), ha accettato di morire su una croce.
Giovanni evidenzia la gloria del
Figlio di Dio. La prima parte del suo Vangelo riferisce sette miracoli, e
la seconda altri segni dell’amore di Gesù; per esempio, ci racconta che Gesù si
è inginocchiato per lavare i piedi ai discepoli. Alla croce, sulla quale Gesù
ha dato la vita, vediamo la manifestazione suprema del Suo amore.