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giovedì 23 maggio 2024

I Leviti e la purificazione

Ed il Signore parlò ancora a Mosè dicendo: prendi i Leviti d'infra i figliuoli d'Israele e purificali. “E, per purificarli, farai così: li aspergerai con l'acqua dell'espiazione, essi faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno”  Num. 8:7. 

Qui abbiamo un tipo del principio della purificazione e che consiste nell'applicazione della morte alla nostra vecchia natura e a tutto ciò che essa produce. È la parola di Dio (l'acqua) che opera vivamente sul cuore e sulla coscienza. Non ci può essere nulla di più significativo della doppia azione presentataci in questo passo. Mosè doveva purificare i Leviti con acqua, far passare il rasoio sopra tutta la loro carne e lavare i loro vestimenti. Mosè, rappresentante dei diritti di Dio, lava i Leviti poiché questi diritti lo esigevano, quindi era necessario che il rasoio passasse sopra tutto ciò che germoglia dalla natura, e di lavare i loro vestimenti. Figurativamente questo rappresenta  il liberarsi di tutto ciò che dinanzi a Dio rappresenta  un'impurità. Dio voleva purificare Israele da tutto quello che è il prodotto della carne (la propria volontà, l'orgoglio, l'ira, l'odio ecc). L'acqua ed il rasoio dovevano passare sopra Leviti prima che potessero avvicinarsi e avere contatto con le cose sante di Dio, perché Egli non avrebbe accettato allora e non accetta oggi coloro che vanno nella Sua presenza portando ancora il risultato della carne. In questa condizione il servizio per possiamo fare per Lui non Gli è gradito.

Questo sarà sempre vero; Dio non può permettere che la natura operi nei suoi servitori che svolgono un servizio santo per Lui. La vecchia natura non deve nè essere moderata, nè migliorata ma deve essere tenuta morta. Questa è una grande verità pratica ed è possibile farlo solo con l'acqua, la Sua Parola, e col rasoio. Questo significa che questa Parola non deve essere solo letta, effetto superficiale, ma anche applicata a noi stessi e allora, e solo allora, sarà possibile eliminare ciò che la carne potrebbe ancora manifestare. Dio ha chiuso la storia del vecchio uomo con la morte di Cristo. Lo Spirito Santo desidera che  questa solenne verità sia ben radicata in ciascuno dei suoi. Dio ha già emesso la Sua sentenza sopra l'umana natura condannandola e noi siamo morti con Cristo. Ciascuno dei suoi deve accettare personalmente questa sentenza. Non è un affare di opinione e di sentimenti, come se si potesse dire a questo riguardo: Io non vedo, io non sento d'essere cosi cattivo come voi volete farmi credere. Dio ha pronunciate il suo giudizio e il nostro dovere è quello di accettarlo.

Il nostro cuore è così malvagio da illudersi di piacere a Dio quando invece nella realtà non facciamo altro che compiacere a noi stessi. Il vero servizio per Dio esige la messa a parte di tutto ciò che è opera della nostra natura. Viviamo in tempi nei quali la propria volontà ha una grande importanza e l'uomo non fa altro che esaltare le proprie caratteristiche.

Vi è stato un tempo in cui fra il Suo popolo si levarono delle voci tese a sovvertire completamente l'opera di Dio e l'occasione fu quella del Vitello d'oro. “E quelli dissero: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto” Esodo 32:4.

In altre parole ciò che avvenne per Israele al tempo del vitello d'oro, è la stessa cosa che avviene oggi nella chiesa. Ancora oggi si leva quella voce che viene da Dio è chiama: “Chiunque è per il SIGNORE, venga a me! E tutti i figli di Levi si radunarono presso di lui” v.26. 

Il Signore voleva radunare a se non coloro che davano più importanza a una condotta morale e ordinata ma l'appello era rivolto a coloro che erano per il Signore e desideravano ubbidire alla Sua voce. Viviamo in tempi in cui nelle chiese si parla sempre più di morale, di regole, di programmi ma si parla sempre meno di Dio e di ciò che la Sua Parola insegna.

Il rimedio a tutto ciò è essere veramente per il Signore, schierarsi dalla Sua parte e ciò implica fare tutto quello che Lui dice. Dire come Saulo “Signore, che vuoi tu ch'io faccia?” Atti 9:6 (ver. Diodati). O come Samuele “Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta" 1 Sam. 3:9. Essere dalla parte del Signore significa essere pronti a fare ciò che Egli vuole.

Il nostro cuore può gridare: No! Cerchiamo di mediare, siamo civili. Confrontiamoci  per trovare una linea comune, una via di mezzo che possa andare più o meno bene ad entrambi, magari aiutiamoci l'un l'altro. Ma nessuno si chiede se questo comportamento  va bene o no per Dio, né ricerca il Suo intervento.

“Se non ascoltate e se non prendete a cuore di dare gloria al mio nome, dice il SIGNORE degli eserciti, io manderò su di voi la maledizione... perché non prendete la cosa a cuore.

Allora saprete che io vi ho dato quest'ordine...perché sussista il mio patto con Levi, dice il SIGNORE degli eserciti. Il mio patto con lui era un patto di vita e di pace, cose che io gli diedi, perché mi temesse; egli mi temette”  Malachia 2:2-5.

Il patto con Levi consisteva nell'essere impegnati nel servizio per il Signore. In altre parole il carattere del servo è quello di ascoltare e ubbidire prontamente a Colui che parla.