(L’apostolo Paolo scrive:) “Prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata”.
1 Timoteo 1:13
Il
nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata
data.
2 Pietro 3:15
La
conversione di Saulo da Tarso (2)
Atti capitoli 9,
22 e 26
Che
incontro quello tra Saulo, un Giudeo zelante che perseguitava i cristiani, e
Anania, un fedele discepolo di Gesù. Forse sulla lista di coloro che Saulo
voleva arrestare figurava anche il suo nome! “Fratello Saulo – gli dice – il
Signore mi ha mandato perché tu riacquisti la vista”. E Saulo torna a vedere!
Una
tale concatenazione di circostanze non poteva essere diretta che dalla mano di
Dio: Gesù che dal cielo lo chiama, lo rende cieco e lo fa condurre a Damasco in
una casa dove Anania è inviato per rendergli la vista e per battezzarlo! Ciò è
sufficiente per convincerlo: Gesù il
crocifisso è veramente il Messia, il Figlio di Dio. A quella conversione
radicale si unisce un sincero pentimento.
Saulo
si mette subito a predicare Gesù. Il persecutore dei cristiani diventa
l’apostolo Paolo, l’inviato di Cristo alle nazioni. A Gerusalemme, davanti a
una folla ostile, Paolo ricorda con forza come Gesù ha trasformato la sua vita;
lo ripete poi anche a Cesarea, davanti alle autorità romane. Incarcerato a
causa della sua fede, Paolo testimonierà ancora a Roma davanti al terribile
imperatore Nerone. In ogni situazione ha reso testimonianza “del vangelo della
grazia di Dio” (Atti 20:24).