Un figlio saggio rallegra suo padre, ma un figlio stolto è un dolore per sua madre.
Proverbi 10:1
Gioia o dolore per i vostri
genitori?
È
una grande benedizione avere genitori credenti. I figli, naturalmente, pensano
poco alle sollecitudini dei loro genitori e alle fatiche che affrontano perché
i loro figli crescano sani e felici. Anni di sincere preghiere e amorevole
interesse sono consacrati a loro. E fra tutte le loro aspettative, quella più
importante è che il figlio riconosca un giorno davanti a Dio il suo stato di
peccatore e possa fare l’esperienza del Suo perdono e della Sua grazia.
Che
gioia per i genitori vedere che è valsa la pena occuparsi di loro con tanta
dedizione! E che gioia anche per gli altri credenti, che condividono la stessa
fede di quei genitori! L’apostolo Giovanni scriveva: “Mi sono molto rallegrato
di aver trovato fra i tuoi figli alcuni che camminano nella verità” (2 Giovanni
4). Che privilegio quando i figli scelgono la Parola di Dio come guida della
loro vita!
Ma
il versetto citato oggi dimostra che le cose possono anche andare diversamente.
Finché un ragazzo vive in un ambiente cristiano, la sua crescita spirituale è
favorita. Ma più tardi, quando diventa indipendente, l’influenza del mondo può
farsi sentire e la vita può prendere una cattiva piega. Non basta essere
cresciuti in una famiglia cristiana per essere salvati. Ci vuole una fede personale, una decisa presa di posizione in
favore della Verità, una ferma volontà di appartenere al Signore. È proprio ai
figli dei credenti che sono rivolte le parole di Proverbi 23:26: “Figlio mio,
dammi il tuo cuore”.
I
giovani cresciuti in famiglie cristiane possono non avere gravi peccati da
confessare a Dio, ma devono sottomettere completamente il loro cuore al
Signore. Questo è quello che Egli chiede; non domanda niente di più, ma neppure
di meno.