Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.
1 Timoteo 1:15
La conversione di Saulo da Tarso (1)
Atti capitoli 9,
22 e 26
La
conversione di quell’uomo che diventerà Paolo è notevole. La troviamo
raccontata tre volte nel libro degli Atti. Essa mostra tutto l’amore di Dio
verso quell’uomo che ha poi riconosciuto di essere stato un bestemmiatore e un
persecutore dei cristiani, il più grande dei peccatori (1 Timoteo 1:13-15).
Paolo, che allora si chiamava Saulo, aveva assistito alla lapidazione di
Stefano, il primo martire cristiano, e approvava quell’omicidio (Atti 8:1).
“Spirante minacce e stragi” (Atti 9:1), era partito per Damasco con
l’intenzione di condurre legati a Gerusalemme altri cristiani per rinchiuderli
in prigione. Ma Dio lo ha fermato.
Con
una luce sfolgorante, gli fa udire una voce: “Saulo, Saulo, perché mi
perseguiti?” Saulo cade a terra, cieco, e domanda: “Chi sei, Signore?” “Io sono
Gesù, che tu perseguiti”, gli risponde il Signore. Dunque Gesù era vivo e gli
parlava dal cielo! Poi il Signore aggiunge: “Alzati, entra nella città”. Saulo
fa così, e per tre giorni digiuna e prega.
In
quei giorni il Signore chiama uno dei suoi discepoli, Anania, e gli dice:
“Alzati, va’ nella strada chiamata Diritta, e cerca in casa di Giuda uno di
Tarso, chiamato Saulo”. Anania ha paura e vorrebbe declinare l’incarico, ma il
Signore gli dice: “Va’, perché egli è uno strumento che ho scelto per portare
il mio nome davanti ai popoli” (Atti 9:15).
(segue
e si conclude domani)