(Trovata la pecora perduta, il pastore) tutto allegro se la
mette sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro:
“Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”.
Luca
15:5-6
Perduta
e trovata
Due espositori si
ritrovavano da una fiera all’altra e spesso si aiutavano. Uno di loro
presentava sul suo stand la Bibbia, Parola di Dio, e con questo suo amico che
l’ascoltava volentieri aveva parlato una sera della parabola della pecora
smarrita e ritrovata.
Il cristiano diceva:
“Ripensando a questo racconto, sono proprio contento, sai perché?
– Oh! - risponde
l’altro - forse perché hai l’impressione di essere il pastore che cerca, e io
la pecora perduta.
– No, amico mio, non
è questo. Sono contento perché io sono la pecora perduta che Il Pastore ha trovato
e che si porta a casa sulle spalle”.
L’altro rimase
pensieroso e sospirò senza rispondere. Chissà se ha poi riflettuto e fatto
tesoro di questa risposta.
Gesù cerca anche
voi: è il buon Pastore che ha dato la vita per salvarvi. Egli non costringe
nessuno; vi cerca, vi chiama ancora oggi, perché vi ama così come siete. Sa
molto bene che cosa vi opprime e non vi permette di essere felici. Sa cosa
v’impedisce di riconoscere quello che vi manca per volgervi a lui. Aspetta che
accettiate di lasciarvi trovare da lui. Ma il tempo incalza; domani, può essere
troppo tardi.
Ciò che ci stimola
ad annunciarvi la buona notizia, l’Evangelo, è il desiderio di farvi
condividere la felicità di essere stati trovati e salvati da Gesù Cristo.
Lui, il “Figlio dell’uomo, è venuto a cercare e a salvare quello che era
perduto” (Luca 19:10).