Da
questo capitolo il Signore sarà sempre più respinto dalle autorità religiose ed
i Suoi insegnamenti metteranno ogni volta in evidenza le loro interpretazioni
sbagliate e, come Messia, metterà di continuo da parte queste autorità,
investendo i dodici di una loro propria: è il primo passo verso il
cristianesimo.
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In un campo (1/5)
L’osservanza
del Sabato era una prescrizione importante della legge di Mosè: in esso non
andava fatto alcun lavoro (Le 23:3).
Per
i Farisei strappare delle spighe equivaleva ad infrangere la legge che proibiva
di mietere il grano, sfregarle con le mani equivaleva a battere il grano e,
mangiarlo, equivaleva a preparare del nutrimento, cosa che, per altro, Dio
permetteva (Es 12:16). Dunque, i discepoli avevano trasgredito la legge tre
volte. Questi Farisei avevano un modo tutto loro di stabilire ciò che poteva
essere considerato come un lavoro e ciò che non lo era (cfr.: Lu 13:15 – 14:5).
Il
Signore non si mette a discutere, ma dimostra che l’applicazione della legge del
Sabato non interessava questo caso. Inoltre, dalle Scritture sappiamo che Dio
aveva previsto delle eccezioni (De 23:25).
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Davide ebbe fame (cfr. 1 Sa 21:3/6)
I
discepoli ebbero fame ed il Signore non si rifà alle istruzioni date da Mosè,
ma all’episodio del re Davide (1 Sa 16), una circostanza fuori dall’ordinario.
Anche
Davide ebbe fame e Dio non volle lasciarlo senza aiuto: questi pani riservati
al servizio dell’Eterno furono messi a disposizione del Suo unto e di coloro
che Lo accompagnavano.
Come
avrebbero dovuto essere toccate le coscienze di questi Farisei che, invece di
agire come Achimelec, muovono biasimo al vero Re d’Israele.
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Nella Sinagoga (6/11)
Ecco
un nuovo faccia a faccia con gli scribi ed i farisei.
Da
un lato, coloro che, gelosi della loro autorità, sono disposti a rifiutare ogni
compassione verso un povero uomo con la mano paralizzata, dall’altro Colui che
vuole guarirlo. Al centro (8) un uomo che, a causa della sua infermità, è
incapace di servire Dio nella sua completezza.
I
contraddittori sono davanti ad una domanda a cui non possono dare una risposta,
lo sguardo penetrante del Signore riprende le coscienze, ogni bocca è turata.
L’uomo religioso ama osservare delle regole più o meno basate sulle Scritture,
il Signore guarda nel cuore.
“Stendi
la mano” (10) e la fede del paralitico è premiata con una guarigione
istantanea. Per gli altri non resta che consultarsi per complottare contro il
Signore.
D.C.