Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

domenica 19 ottobre 2014

L’invito alla grande cena – Luca 14:15/24


Dio, paragonato ad uomo che prepara una cena, manda anche una serie di inviti incaricando il suo servo di recapitarli facendo dire agli invitati che tutto è pronto.

Ø   Le scuse degli uomini
L’appello viene ascoltato, ma vengono opposte molte scuse:
·   Il primo aveva acquistato un campo e preferiva vederlo anziché partecipare alla cena. La concupiscenza degli occhi è messa in primo piano
·         Il secondo aveva comprato dei buoi, voleva provarli, ma l’orgoglio della vita prende il sopravvento su di lui.
·         Il terzo ha preso moglie ed il suo cuore era lì con lei. Quando le relazioni famigliari e tutti gli affetti umani prendono il posto delle cose di Dio possono diventare concupiscenza della carne.
Queste tre ragioni non erano in se stesse malvagie, ma lo diventano quando sono solo scuse per rifiutare la grazia di Dio.

Ø   Costringili ad entrare!
Il servo torna e riferisce queste cose al suo signore che si adira (come potrebbe essere altrimenti?) e fa rivolgere l’invito a tutti coloro che ne erano indegni in una prima istanza. Sono tutti gli emarginati dalla società, coloro che sono disprezzati da quelle persone che erano state invitate per prime.
Essi sono: “poveri”, perché non hanno i mezzi per comprare la cena; “storpi”, perché  il loro aspetto deforme non attira gli sguardi, “ciechi”, perché possono arrivare alla meta solo se qualcun altro li porta per mano, “zoppi”, perché sono senza la forza per incamminarsi da soli.

Ø   Ancora c’è posto!
Quando i servitori ritornano possono dire: “ancora c’è posto”. Nessuno resterà fuori, nessuno potrà dire che è stato escluso, privato della gioia di partecipare a questa cena perché non c’era un posto per lui. Il desiderio del padrone di casa è che questa sia piena, che non vi siano posti vuoti e manda i suoi servi con un ultimo appello.
Se il primo appello era caratterizzato dalla fretta: “va presto” (21), il secondo è caratterizzato dalla fermezza: “costringili ad entrare” (22).

Coloro che hanno rifiutato l’invito hanno fatto, quindi, una scelta responsabile e non avranno modo di “assaggiare la cena” (24) e gioire, così, di tutte le benedizioni divine che il “padrone di casa” offre a coloro che, nella Sua grazia, si è compiaciuto d’invitare.

Lettore se non hai ancora accettato l’invito, sappi che c’è ancora un posto per te!


D.C.