Questo capitolo ci presenta le tre risorse per
riportare la vittoria sui nemici ed abitare nel paese conquistato:
-
essere circoncisi,
-
nutrirsi del vecchio grano del paese,
-
seguire ubbidientemente il capo dell’armata
dell’Eterno.
Ø
Ghilgal e la
circoncisione (2/9)
Il popolo deve essere preparato per la guerra prima
di iniziare la conquista del paese. Ghilgal rappresenta il punto di partenza di
ogni battaglia e, ogni volta, il popolo vincitore dovrà ritornare là per
ripartire e proseguire la conquista.
Così, come Ghilgal avrebbe ricordato la liberazione
dall’infamia d’Egitto, per noi, in figura, è la liberazione dalla schiavitù del
mondo e dal peccato attraverso la morte e la risurrezione di Cristo. Noi
dobbiamo, prima di tutto, comprendere, per fede, la nostra identificazione con
Cristo nella Sua morte e risurrezione e la nostra posizione celeste in Lui (Ef
2:3) e con lui (Cl 3:1). Solo così potremo conoscere la circoncisione di Cristo
per liberarci dalla schiavitù del peccato e dalla nostra condizione di uomo in
Adamo.
Ø
Il grano del
paese (10/12)
Appena guariti dalla circoncisione (8), e dopo aver
celebrato la Pasqua in ricordo dell’uscita dall’Egitto, Dio provvede per il
popolo un nutrimento che proviene dal paese stesso e che prenderà il posto
della manna. È un nutrimento nuovo ma appropriato ai nuovi bisogni ed alla
nuova posizione del popolo ma, se per Israele la manna e stata rimpiazzata dal
grano arrostito, per i credenti, al contrario, Cristo è ora “manna”, per
attraversare il deserto e “grano arrostito” per nutrire l’anima chiamata a
vivere, per la fede, con Lui nel cielo.
Ø
Il Capo
dell’esercito (13/15)
Colui che si presenta a Giosuè come Colui che è “il capo dell’esercito del SIGNORE” (14)
sarà quelli che guiderà in battaglia il popolo o, meglio ancora, Colui che
combatterà per loro (Dt 1:30 - 3:22) le battaglie della conquista del paese.
Bella immagine del nostro Signore che “è il capo di ogni principato e di ogni
potenza” (Cl 2:10) a cui Dio “ha
posta sotto i suoi piedi” ogni cosa “e
lo ha dato per capo supremo alla chiesa” (Ef 1:22).
Questo capitolo ci dice molto nelle figure e nei
simboli e, coscienti della santità dell’argomento, non possiamo che “toglierci i calzari” consapevoli della
santità di queste cose. Esse sono vere per ogni credente che, però, è chiamato
a viverle nella fede ed i capitoli seguenti ci mostreranno la strada.
Il Signore ci dia intelligenza per capire e zelo
per mettere in pratica.
D.C.