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giovedì 23 ottobre 2014

La Grazia sovrana (1) – Luca 15:1/10


Questo capitolo presenta la grazia che cerca l’uomo per salvarlo ed introdurlo nelle benedizioni per la gioia del cielo stesso.

Ø   La pecora smarrita (1/7)
I “peccatori” si avvicinano al Signore, essi hanno il desiderio di “ascoltarLo” (1) suscitando mormorii da parte degli Scribi e dei Farisei. Il Signore ha così modo di parlare a tutti con questa parabola della grazia in azione presentando la Sua attività di buon pastore nella ricerca della pecora perduta.
In effetti la pecora non possiede nessuna specie d’istinto che le permetta, una volta smarritasi, di ritornare all’ovile da sola, anzi, all’opposto, essa sfugge sempre più se scorge qualcuno che la cerchi, fermandosi solo quando si rende conto che non può andare più lontano. Così il ritrovamento è frutto solo dell’attività incessante del pastore che ama la sua pecora perché ha, per lui, un valore e sopporta tutta la fatica che questa ricerca esige. Che bella immagine dell’amore instancabile di Cristo!
Felice di averla ritrovata la porta all’ovile tenendola sulle sue spalle, facendole ripercorrere quel cammino a ritroso, ma senza farle provare stanchezza e comunica la sua gioia ad amici e vicini.

Certamente i Farisei non partecipavano a questa felicità, poiché solo chi è stato oggetto del Suo amore può, anche se debolmente, partecipare a questa gioia che è completa nel cielo (7). È la gioia di Dio sulla quale dovremmo soffermarci più spesso, perché questo distoglierebbe i pensieri da noi stessi e ci darebbe una pace profonda.

Ø   La dramma perduta (8:10)
Anche in questa corta parabola è messo in evidenza l’attività di colui che cerca. Questa donna ha un tesoro (10 dramme) e quando ne perde una vuole ritrovarla, perché il suo desiderio è quello di avere il tesoro al completo, perciò accende la lampada, spazza la casa finché non l’abbia ritrovata.
Questa dramma ci parla di una materia inerte, immagine dell’uomo che, incosciente del suo stato, è morto nei suoi peccati. È l’opera dello Spirito Santo che reca all’uomo la luce divina rovistando nella spazzatura di questo mondo per portare all’uomo l’amore di Dio.
Quanto è meraviglioso quest’amore instancabile che cerca l’uomo in questo mondo con diligenza e perseveranza fin nelle parti più basse della società umana, al solo scopo di salvare un’anima per la gioia del cielo.

Che il Signore ci faccia sempre di più gioire nei nostri cuori quando, attraverso l’annuncio dell’evangelo, un’anima viene “trovata”, partecipando, così, alla gioia del cielo.

D.C.