Davide disse… :“Ho peccato contro l’Eterno”.
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Samuele 12:13
Presso di te è il perdono, perché tu sia temuto.
Salmo
130:4
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con
Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.
Romani
5:1
La mia esperienza
Per anni chiesi a
Dio, ripetendolo meccanicamente domenica dopo domenica, di aver pietà di me,
miserabile peccatore. Per la verità non mi sentivo affatto così miserabile, e
ancor meno peccatore, perché mi sforzavo di fare tutto il bene possibile. Era
soltanto un'abitudine. Ma un giorno s’impose alla mia coscienza il significato
di quella preghiera e fui costretto ad esclamare, come un tempo il re Davide:
“Ho peccato!” Non avevo fatto nessun male particolare, ma la luce di Dio era
venuta a risplendere nella mia anima. Compresi di essere colpevole e che Dio
era santo.
Quando realizzai
veramente che Cristo era morto per i miei peccati e che il suo sangue prezioso
purificava da ogni peccato (1 Giovanni 1:7), fu come la luce del sole quando
entra in una camera buia. Questa scoperta accompagnava il mio pentimento verso
Dio e la mia fede nel nostro Signore Gesù Cristo, “dato a causa delle nostre
offese e risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4:25).
Quante benedizioni
insperate: i miei peccati erano perdonati, ero giustificato
da Dio, avevo la pace con lui! Era tanto semplice che ne ero stupefatto.
Dopo tutti i miei sforzi e le mie preghiere per ottenere la salvezza, la
scoperta che il Signore Gesù me l’aveva acquistata morendo sulla croce, mi
riempì di gioia, di felicità e di una grande riconoscenza.