Solo Luca ci dà qualche notizia sull’infanzia e sull’adolescenza del
Signore e possiamo notare con quanta sobrietà lo faccia. Dopo aver adempiuto i
riti che la legge prescriveva per ogni nato, i Suoi genitori lo portano a
Nazareth e là “cresceva e si fortificava;
era pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di Lui” (40).
Ü
L’infanzia a
Nazareth (39/40)
È così che lo Spirito Santo ci presenta la
perfetta umanità del Signore. Una crescita normale con le tappe abituali della
vita umana. Pieno di saggezza non c’era in Lui niente da correggere e gli
attributi divini dimoravano in Lui in tutta la pienezza, mentre attendeva il
momento del completo sviluppo di uomo per svolgere il Suo ministerio.
Egli rendeva
veramente “il suo frutto nella sua
stagione” (Sl 1:3).
Ü
Dodicenne nel
tempio (41/52)
Cosa ci insegna
questo unico episodio della vita del piccolo Gesù?
Per prima cosa ci
fa vedere che il Signore ha adempiuto ciò che la legge prescriveva come quella
di comparire tre volte all’anno davanti a Dio (De 16:16) e, inoltre, per ci fa
comprendere che la chiamata del Signore per il Suo ministerio si fondava su un’obbedienza
appresa molto tempo prima e su uno zelo reale per gli interessi del Padre (49).
I Suoi genitori, pensando
che li avesse seguiti o che fosse nella comitiva (44), camminano un giorno
senza essere occupati del figlio. Quando si rendono conto della cosa,
preoccupati Lo cercano là dove non possono trovarLo, perché non è un fanciullo
come gli altri e ricerca nel tempio l’atmosfera che Gli conviene.
Non è la per
imparare, perché Lui è la saggezza; non è là per insegnare, perché ancora non è
arrivato il momento; ma, coloro che sono là, non possono fare a meno di stupire
per quel fanciullo dalle qualità uniche (47).
Ü
Le prime parole
Maria lascia
trasparire la sua pena sotto forma di un velato rimprovero che permette al
Signore di ricordare la sua filiazione divina. I “maestri” del momento sono
testimoni della risposta: “io dovevo
trovarmi nella casa del Padre mio” (o “essere
occupato del Padre mio) (49). Nessuno, fra i grandi uomini di Dio, aveva
mai parlato così e, certamente, nessuno dei presenti a compreso la reale
portata delle prime parole uscite dalla bocca del Signore.
La perfezione
brilla nella sottomissione (51) come nella perfetta crescita fisica e
spirituale (52).
D.C.