Il “discepolo” è colui che, dopo aver
ascoltato gli insegnamenti del suo “maestro”, li mette in pratica e vive di
conseguenza, avendoLo sempre come modello ed esempio.
Se il Signore è il nostro “Maestro”
allora dovremo fare molta attenzione al nostro cammino, perché molte cose,
anche legittime, possono diventare ostacoli che ci impediscono di camminare
fedelmente sulle Sue orme.
Egli non ha voluto solo dei salvati per
il cielo ma dei discepoli sulla terra che Gli rendano testimonianza
riproducendo la Sua vita davanti al mondo.
Ø Gli affetti terreni (26/27)
Il Signore non mette in discussione la
questione dei doveri all’interno della famiglia. Se qualcuno troverà
opposizione in famiglia per seguire il Maestro, sarà lui il primo a onorarli,
con la bontà, la sottomissione, con l’adempimento di tutti quei doveri che caratterizzano
un vero credente, perché non dobbiamo dimenticare che la condotta fa parte
della nostra testimonianza.
Ø Un calcolo da fare (28/32)
Nessuno
inizia a costruire una casa senza averne calcolato il costo: abbandonare la
costruzione a metà coprirebbe di ridicolo.
Così
come nessun re si metterebbe in marcia per la guerra sapendo di avere un nemico
che ha il doppio delle sue forze.
Ma
questi calcoli non devono essere fatti per misurare le proprie forze e
calcolare dopo se potremo resistere a tutta l’opposizione che incontreremo per
essere fedeli al Signore.
Questi
calcoli servono per renderci conto che in noi non abbiamo le forze per
sostenere una tale opposizione, ma che abbiamo un bisogno costante
dell’intervento del Signore la cui potenza si manifesta nella nostra debolezza
(2 Co 12:9).
Ø Rinunciare a tutto (33)
È solo
rinunciando a tutto che si può mantenere il cuore libero per seguire il
Signore. Quando si vuole serbare una parte, anche piccola, del mondo non si
possono manifestare tutti i caratteri del vero discepolo di Cristo: occorre
fare una scelta: o Lui o il mondo!
Ø Chi ha orecchio ascolti! (34/35)
Se il
sale diventa insipido non è di alcuna utilità, così come colui che non cammina
nella santità non è di nessun aiuto per il Signore; non è buono né per Lui, né
per il mondo. pensiero molto solenne per chiunque professa di essere un
cristiano!
Proprio
in virtù di questa solennità siamo invitati a porgere l’orecchio a queste
parole.
Lettore, anche tu hai delle orecchie, ma che uso ne
fai?
D.C.