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venerdì 24 ottobre 2014

La Grazia sovrana (2) – Luca 15:11/32


In questa parabola vediamo l’attività dell’amore del Padre verso il peccatore che ha seguito il proprio cammino, ed il modo in cui lo riceve accogliendolo con gioia.

Ø   Andarsene da casa
Il figlio più giovane è l’immagine di ogni uomo che ha voltato le spalle a Dio, per godere lontano da Lui di tutti i beni che Dio gli ha messo a disposizione nella creazione. Finché può approfittarsene, fa a meno di Dio e pensa solo a se stesso. Il cammino della propria volontà è sembrato per un tempo preferibile al regime della casa paterna, ma, presto, le risorse finiscono fino a mancare del tutto (13). Le risorse del mondo per soddisfare il cuore dell’uomo non sono inesauribili; tutto stanca, tutto sazia e può scomparire in poco tempo.

Ø   Il bisogno
Benché lontano da Dio a causa del peccato vi sono, nel cuore dell’uomo, dei bisogni che le cose del mondo non possono soddisfare. Dopo aver goduto senza Dio, giovinezza, salute, potere, ricchezza ecc., alla fine la fame si farà sentire. Tuttavia essa non basta per ricondurre l’uomo a Dio.
Non solo l’eredità è finita, ma c’è anche la carestia ed è allora che si comincia a cercare altrove. Ma anche l’alleanza con la gente del paese (15) non porta altro che ad una condizione peggiore, più miserabile della precedente che tuttavia è preludio alla riflessione ed al ricordo di quello che si è lasciato indietro. Ogni uomo deve fare questa esperienza: “rientrare in sé”. Certo quante esperienze in meno si sarebbe evitato se fosse arrivato prima a comprendere che tutto il suo male proveniva dall’aver voltato le spalle alla casa del Padre.

Ø   Il rientro a casa
In questo giovane si fa spazio un timido sentimento della bontà del padre e questo gli permette di prendere la decisione di tornare da lui.
Stabilisce, così, di dire tre cose al padre di cui solo le prime due sono poi pronunciate (21): la confessione: “ho peccato” (18) e l’indegnità: “non sono degno” (19). Sarà il padre stesso che non gli lascerà il tempo di dire “trattami come uno dei tuoi servi” (19) facendolo entrare nella nuova relazione d’amore perfetto che incontrerà.

Ø   L’accoglienza
Visto da lontano, il padre gli corre incontro manifestandogli, fin da subito, tutto l’amore di cui è capace, mettendogli a disposizione tutti i beni per una festa che fa comprendere la gioia di aver ritrovato un figlio: perciò “bisognava” far festa (32) e rallegrarsi.

D.C.