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mercoledì 1 ottobre 2014

1 Ottobre

Giosuè, ormai vecchio e molto avanti negli anni, convocò tutto Israele… e disse loro: “Voi avete visto tutto quello che l’Eterno, il vostro Dio, ha fatto a tutte queste nazioni davanti a voi; poiché, l’Eterno, il vostro Dio, è colui che ha combattuto per voi”.
Giosuè 23:1-3

Umiltà di Giosuè

Giosuè fu uno dei più grandi condottieri dell'antico popolo d’Israele, un uomo straordinario sotto molti aspetti. Dio gli aveva dato l’incarico di conquistare la Terra Promessa, conquista che era nello stesso tempo una punizione divina per le nazioni idolatre abitanti in quei territori; dopo un lungo periodo di pazienza, Dio giudicava quei popoli, come aveva già annunciato molto tempo prima.
Quando la vita di Giosuè volge al termine, egli consegna al popolo, per così dire, il suo testamento spirituale. Si tratta di un testamento così importante che ci è stato trasmesso nelle Scritture.
Naturalmente Giosuè incomincia dalla storia passata che egli stesso aveva vissuto. Cadrà nella tentazione di mettere in evidenza i suoi meriti o per lo meno di nominarli? Non leggiamo niente di simile e cercheremo invano un accenno al suo indubbio eroismo. Giosuè sapeva con certezza che, se Israele aveva ormai preso possesso della Terra Promessa, ogni merito era dovuto a Dio che aveva combattuto per il suo popolo. Egli era stato soltanto uno strumento nella sua mano. Questo era per lui l’unico giusto modo di vedere.

Gli uomini veramente grandi, peraltro molto rari, non cercano mai la propria gloria. Chi ha avuto successo nella vita perché ha confidato in Dio come Giosuè, sa chi deve ringraziare e lo fa. Giosuè è un modello per noi. Siamo anche noi esortati ad affidare, con umiltà, a Dio la nostra vita perché abbia successo e sia ricca di benedizioni.