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sabato 4 ottobre 2014

La città del gran Re - Salmo 48

Il Salmista inizia celebrando la grandezza di Dio, Gli rende onore nella Sua città. Costruita sul monte Sion è “il luogo santo della dimore dell’Altissimo” (Sl 46:4). È là che è stata posta “una pietra angolare preziosa, un fondamento solido” (Is 28:16), cioè Cristo, il solo fondamento che l’amore e la grazia di Dio offrono a chiunque, affinché chi “crede in essa non resterà confuso” (1 Pt 2:6).

Ogni credente trova, dunque, un rifugio tranquillo all’ombra dell’amore e della potenza di Dio e può, con Paolo, esclamare: “se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” (Ro 8:31).

& Il nemico
I nemici si alleano, marciano compatti (4), ma sono colti dallo smarrimento di fronte alla grandezza di questa città (5), e la loro paura è paragonata a ciò che prova una donna che sta per partorire (6), o a quella provata dai marinai nella tempesta (7).
Che sicurezza, per coloro che sono all’interno della città, di sapere che il nemico al solo vederla fugge terrorizzato.
Questa è la grandezza del nostro Dio nelle braccia del Quale abbiamo trovato rifugio.

Siamo capaci di sperimentarla e di vivere la nostra vita cristiana consapevoli della forza del nostro Dio e del terrore che essa incute ai nostri avversari?

& La bontà di Dio
Ora il Salmista passa a descrivere ciò che i suoi occhi vedono, ne aveva sentito parlare si, ma ora tutto gli appare nel pieno splendore ed entrando nel Tempio può esaltare la bontà di Dio (9). Tutto diventa un soggetto di lode e di riconoscenza (10).  
È la parte di ogni credente che trova, nella presenza del Signore, la lode per essere stato riscattato, per quell’amore di cui non solo ha sentito parlare, ma che ora vede e di cui gode le conseguenze eterne ed invita altri a partecipare alla stessa gioia che questa bontà infonde nel suo cuore (11)

& Gloria e bellezza di Sion
Siamo invitati, così, a fare il giro di questa città per ammirarla.
Un giro esterno (12) ci permette di vedere le mura che parlano di sicurezza (Za 14:11) e di prestigio (Ne 2:17), un giro interno ci permette di ammirare quelle torri che ci parlano di rifugio (Sl 61:3 – Pr 18:10) e quei palazzi che ci parlano di stabilità e tranquillità (Sl 122:7).

Possiamo, perciò, esclamare anche noi col Salmista: “cose gloriose son dette di te o città di Dio” (Sl 87:3).


D.C.