Purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.
2 Corinzi 7:1
Compiere
la nostra santificazione
La santificazione è la separazione dal male per
consacrarsi al Signore, e anche questa è possibile per mezzo di Cristo: “Gesù Cristo… ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio,
secondo la volontà del nostro Dio e Padre” (Galati 1:3-4). È il sacrificio di
Cristo che ha sottratto i credenti al mondo malvagio che lo ha respinto e
crocifisso. Ma tutti noi che abbiamo creduto abbiamo il dovere di tradurre in
pratica nella nostra vita quella santità che il Signore ci ha procurato e che
noi abbiamo ottenuto per fede.
Il termine carne usato dall’apostolo Paolo fa
riferimento al nostro corpo col quale agiamo, camminiamo, parliamo, e il
termine spirito allude ai nostri
pensieri, al nostro cuore. Ci sono delle circostanze e delle relazioni che
potrebbero metterci nelle condizioni di contaminarci, nel corpo e nello
spirito. Il modo migliore per non cadere nel peccato è fuggire, allontanarsi
dal male non appena lo scorgiamo, non alimentare le passioni che, come scrive
l’apostolo Giacomo, “si agitano” dentro di noi (Giacomo 4:1). Quando,
purtroppo, non vi riusciamo occorre una purificazione
che possiamo ottenere ponendoci umilmente davanti al Signore, pentirci, e confessare a Lui il peccato commesso: “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto
da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:9).
Non dimentichiamo che
la santificazione non è fine a se stessa, non è per la nostra glorificazione,
ma per la gloria di Dio. “Il sangue di Cristo… purificherà la nostra coscienza
dalle opere morte per servire il Dio
vivente” (Ebrei 9:14). Che nella nostra vita possa esserci non soltanto
l’assenza del male ma la presenza del bene, compiuto a onore di Dio e a
vantaggio del nostro prossimo!