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sabato 15 gennaio 2022

15 gennaio - La preghiera di un soldato

Colui che viene a me, non lo caccerò fuori.

Giovanni 6:37

 

La preghiera di un soldato

 

Nell’Unione Sovietica, nel 1972, un giornaletto edito in proprio, che faceva parte della rete clandestina chiamata Samizdat, pubblicò il testo d’una preghiera che era stato trovato nel mantello di un soldato russo, Aleksander Zatzepta, scritto durante la seconda guerra mondiale, qualche minuto prima di una battaglia in cui perse la vita.

“O Dio, ascoltami! Non ti ho mai parlato della mia vita, ma oggi sento il bisogno di adorarti. Tu sai che fin da quando ero piccolo mi hanno sempre detto che tu non esisti. E io, stupido, ci credevo. Non mi sono mai meravigliato delle tue grandi opere. Ma questa sera ho alzato gli occhi, e dalla mia trincea ho visto il cielo pieno di stelle sopra alla mia testa! Sono rimasto affascinato dal loro magnifico splendore, e all’improvviso ho capito quanto ero stato ingannato…

Non so, o Dio, se mi tenderai la mano. Ma dico questo, e tu mi comprendi. Non è forse strano che, in mezzo a questo inferno terribile, io veda la luce e ti abbia scoperto? Ora sono felice, semplicemente perché ti ho conosciuto.

Fra poco dovremo attaccare, ma non ho alcun timore. È arrivato il segnale, devo andare. È meraviglioso essere con te. Voglio dirti anche, e tu lo sai, che la battaglia sarà difficile: è possibile che questa notte stessa io bussi alla tua porta… Piango forse? Mio Signore, Dio, tu vedi cos’è avvenuto nel mio cuore; è solo da adesso che comincio a vederci chiaro.”