In occasione di una delle tanti manifestazioni con incidenti, violenze, atti di vandalismo e cariche alla polizia, alcuni spettatori intervistati da un giornalista affermarono: Questi cortei non risolvono un bel niente. E' tutta la società che va cambiata.
Questa voce di popolo mette in risalto un opinione tipica del ventunesimo secolo. Il mondo nel quale viviamo infatti, nonostante il livello di civiltà di cui si vanta, nonostante le sue leggi, la sua polizia, i suoi tribunali, le sue prigioni sempre più affollate, non può “risolvere” il problema del male; al più si limita a soffocarne qualche effetto.
La storia delle varie civiltà ci mostra da ogni tempo l'esistenza e la permanenza del male in seno a tutte le società umane.
“Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo” Genesi 6:5.
Volete conoscere le ragioni di questo stato morale? Nel libro del profeta Geremia, scritto sei secoli prima di Gesù Cristo leggiamo: “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno” Geremia 17:9. Sì, chi ha una natura portata a fare il male non può aspettarsi niente di diverso.
Il Signore ricordava a Nicodemo che: “Quello che è nato dalla carne, è carne” Giov. 3:6. Ingannevole, insanabile; se il nostro quadro è questo, che cosa potrà risolvere la miglior giustizia umana, e chi potrebbe cambiare una società costruita da uomini?
Bisogna quindi disperare? No! Perché quello che è impossibile all'uomo è possibile a Dio (Marco 10:27).
“Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne” Eze. 36:26.
Al di fuori di questa rigenerazione, di questo rinnovamento operato da Dio, non c'è nessuna possibilità di cambiamento, né dell'uomo, né della società, che non fa che riflettere ciò che sono gli uomini che la compongono.