“Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni. Egli ha attestato come parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto ciò che ha visto. Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!” Apocalisse 1:1-3.
Rivelazione di Gesù Cristo. Lo scopo di questo libro è proprio questo: darci una rivelazione completa del Signore. Cristo non è solo il creatore di tutte le cose, l'autore della salvezza, il Signore della storia e la nostra speranza. Noi conosciamo solo la storia passata, il libro dell'Apocalisse ci è stato data perché conoscessimo la sua gloria futura, il trionfante Re dei re ed anche i Suoi giudizi.
Dio è perfetto in ogni suo aspetto, il suo amore è perfetto, la sua grazia è perfetta ma sono perfetti anche i suoi giudizi.
Questo libro non viene letto spesso perché rivela avvenimenti, catastrofici, oscuri a volte indecifrabili, ma è proprio la gravità di questi giudizi che dovrebbe spingere i credenti ad essere più attivi riguardo all'Evangelo, stando attenti a non dare un messaggio sterile, privo di peso. Dio ama tutti gli uomini ed ha mandato il suo Figliolo a morire sulla croce per tutti ed è preoccupato per sorte degli uomini non volendo che alcuno perisca.
A noi questa “preoccupazione” non tocca molto. La peggior cosa che un cristiano possa fare è quella di non avvisare del pericolo a cui l'umanità va incontro o quella di rassicurare le persone dicendo che tutto filerà liscio e che non c'è nessuna ragione di preoccuparsi.
Il nostro caotico e confuso mondo non ha altra necessità, se non quella di udire il messaggio della Buona Novella: il Vangelo di Gesù Cristo.
La rivelazione (apocalisse) non è un poema creato da qualcuno per intrattenere o incuriosire chi lo legge, non è un insieme disordinato di figure lasciate lì solo per un congresso di studiosi perché ci delizino con le loro spiegazioni e non è neppure il diario di un vecchio sofferente spinto a scrivere dalla solitudine dell'esilio. L'Apocalisse è la lettera di un Pastore a un gregge disorientato, un telegramma urgente, un segnale di allarme per i suoi affinché si affrettino fin tanto che c'è ancora tempo, tempo per dire: “Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori!” Ebrei 4:12.